Trap pensa solo al foggia

Trup pensa solo al foggia Trup pensa solo al foggia «Sono ancora io l'allenatore e sono allenato a queste cose» TORINO. Ore 10,30, Orbassano: il vento spazza via la nebbia. Nel centro Sisport si ritrovano Trapattoni e la squadra. E' l'ora dell'allenamento, il primo dopo l'annuncio di Bettega amministratore delegato al fianco di Boniperti. Il tecnico e i giocatori juventini restano nello spogliatoio per mezz'ora. «Ci siamo parlati, una riflessione necessaria - spiega il Trap -. Ma quanto avviene nella società non cambia il nostro lavoro. La squadra va avanti con il sottoscritto alla guida fino al 30 giugno. Io sono l'allenatore e sono... allenato a queste situazioni. E dico che la cosa più importante è battere il Foggia domenica. A Bettega non ho consigli da dare, con Boniperti parlo ogni sera». Ore 11. La squadra va in campo. L'aria è frizzante, il sole tiepido. Mancano i grandi infortunati: Vialli, Julio Cesar e Ban. Baggio, fresco di Pallone d'Oro, guida il gruppo, la fronte bendata da una fascia bianca antisudore. Ha già detto la sua martedì al rientro da Parigi. «Sono scelte della società», aggiunge freddo. Ore 11,30. Piero Bianco, public relation man, annuncia: «Domani pomeriggio (oggi ndr), prima dell'allenamento, Boniperti presenterà Bettega alla squadra». Francesco Morini, il team manager, sostiene: «I due amministratori lavoreranno fianco a fianco, collaboreranno, non è tempo di ripicche... Con Bettega giocai dieci anni nella Juve e anche in Canada. Ha dato tanto alla causa, un polmone e una gamba. Ha le basi giuste, l'ambizione e la personalità adatti al ruolo. E da commentatore Fininvest ha girato il mondo vedendo le partite più importanti degli ultimi anni». Ore 11,45. Piomba al Centro Sisport una Croma metallizzata. Scendono due persone: «Dov'è l'Avvocato?». Sono gli uomini della scorta. «Pensavamo fosse qui, ci ha seminati». Morini: Moemi sper ci cap ller: piace Boni, vamo ((Agnelli non viene, falso allarme». Una scarica di adrenalina per il nugolo di cronisti. In campo si svolge una partitella a ritmi elevatissimi. Tutti si impegnano con vigore quantomeno inatteso, almeno così sembra a giudicare dagli interventi al limite del regolamento. E nessuno ci str. a perdere. Brio ha il suo daffare nel ruolo (ahimè arduo in questi tempi) di arbitro. Protesta Marocchi, urla Ravanelli. Baggio delizia con tocchi smarcanti. Ah, già, cronisti a bordo campo, non succedeva da tempo. Una libera uscita dovuta alla novità societaria? Ore 12,30. Il training termina e, dopo le docce di rito, i giocatori escono alla spicciolata. Ma occhi e orecchie sono per il Trap. Come si comporterà, che cosa dirà? «Era nell'aria quanto è avvenuto - sibila infilandosi in auto -. Poteva succedere a febbraio, aprile, oggi. Non cambia quanto ho detto tre giorni fa, tre mesi orsono. Guardo con affetto e simpatia a quanto succede, dò il benvenuto a Bettega, ci mancherebbe, è stato mio giocatore. Ma non create allarmismi inutili su di me, né pensiate che la squadra possa essere condizionata». I calciatori sfilano via alternando silenzi a commenti scontati: «Una cosa storica che riguarda la società, non tocca la squadra» sintetizza Conte. E gli stranieri, cosa ne pensano? Moeller: «Sono legato a Boniperti e mi spiace che se ne vada, mi ha voluto lui alla Juve, mi ha seguito in Germania e ogni volta che avevo un problema l'ha sempre risolto, ci intendevamo. Io e Baggio ora dovremo capire e pensarci su». L'ultimo dei messaggi trasversali del tedesco? Kohler: «Mi spiace per Boniperti, ma se gli Agnelli hanno deciso così sicuramente è una scelta fatta per il bene della Juve». Franco Battolato Moeller: mi spiace per Boni, ci capivamo

Luoghi citati: Canada, Germania, Parigi, Torino