Nasce la Juventus di Bettega

Dopo la svolta si prepara il futuro: oggi Boniperti presenta alla squadra il nuovo amministratore delegato Dopo la svolta si prepara il futuro: oggi Boniperti presenta alla squadra il nuovo amministratore delegato Nasce la Juventus dì Bettega Nella girandola dei nomi spunta Eriksson TORINO. «E si ricordi che dovrà fare con la legna che c'è». Non sappiamo se Roberto Bettega abbia accolto come una minaccia il congedo che gli ha dedicato Umberto Agnelli, concludendo l'incontro di ieri. Senza dubbio lo avevano preparato alle difficoltà di un club che prevede di finire la gestione con un passivo di 25 miliardi, determinato dagli stipendi dei giocatori. Ma gli si saranno ingrigiti gli ultimissimi capelli color pepe. La sfida è superba. Con un budget ridotto all'osso, Bettega dovrà cambiare il volto alla società più tradizionalista d'Italia. Dovrà riportarla allo scudetto che non vince dall'86. Dovrà svecchiarla e ricostruirla secondo basi «in linea con l'evoluzione del calcio», come direbbe l'Avvocato. Lo hanno chiamato per gestire il futuro e lo giudicheranno su quello, non certo sui risultati che la Signora otterrà Fmo a giugno e che apparterranno ancora all'età bonipertiana. Il Presidentissimo ha deciso infine di restare, l'amarezza di martedì gli si è stemperata dopo una serie di colloqui importanti. Oggi sarà a Orbassano per presentare Bettega alla squadra e immaginiamo che sarà meno emozionato del giorno in cui disse basta per la prima volta. Bettega conoscerà «la legna che c'è». E che non gli sembra tanto male: gli si consegna una Juve con sei nazionali più due tedeschi campioni del mondo e Julio Cesar. E' una base discreta dalla quale partire. Ieri, in una serie di frenetiche riunioni che lo hanno visto impegnato prima con l'avvocato Chiusano, poi con Giovanni e Umberto Agnelli, l'ex Bobby gol ne ha parlato soprattutto con Boniperti, che lui continua per vecchia abitudine a chiamare presidente, dandogli del lei. Un colloquio di un'ora, nella villa dell'amministratore delegato uscente. Questi primi giorni serviranno a Bettega per guardarsi intorno e stabilire le linee di intervento da sottoporre alla proprietà. Ha circa un mese per farlo. Poi dovrà agire. Sarà un lavoro ad ampio raggio, del quale la prima squadra rappresenta solo la punta dell'iceberg. Gli ordini del Gruppo sono di fare della Juve un prodotto che rende, biso¬ gnerà lavorare ancora sul settore giovanile, probabilmente sarà intaccato anche il gruppo che lavora sul mercato attorno a Lanari. Si parla con insistenza dell'arrivo di Lionello Manfredonia, oggi dirigente del Cosenza, come direttore sportivo: ieri l'ex centrocampista, tra i vincitori dell'ultimo scudetto bianconero, è stato visto a Torino. Ma si propongono anche altri ex con esperienze dirigenziali: Giampietro Marchetti, attualmente al Piacenza, e persino Cabrini e Causio. E l'allenatore? E' poco probabile che rimanga il Trap, anche se ci sarà un lungo colloquio tra lui e Bettega. Il nome che prende quota è quello di Eriksson (in scadenza di contratto a Genova): ma come la metterà con Baggio che voleva spedire da Firenze a Cesena? E poi Bianchi, Ranieri, lo stesso Zeman e Tardelli, cui manca però l'esperienza. Tuttavia siamo soltanto al giochino delle possibilià. La Juve di Bettega sta nascendo, lui però deve ancora studiarla. Marco Ansaldo Si parla dell'arrivo di un ds che segua gli affari del mercato: favorito Manfredonia, adesso al Cosenza. Tra i papabili pure Cabrini e Causio I Roberto Bettega nei ruolo di commentatore televisivo: un'attività che gli ha permesso di stare vicino al calcio

Luoghi citati: Cesena, Firenze, Genova, Italia, Manfredonia, Torino