Roma gli stilisti meditano l'addio di Antonella Amapane

Polemiche e malumori alle sfilate Polemiche e malumori alle sfilate Roma, gli stilisti meditano l'addio ROMA DAL NOSTRO INVIATO «Ritirarmi? Mai. Il lavoro è la mia vita. Però Roma è diventata caotica. E' tempo di cambiare aria. Voglio presentare l'alta moda in un'altra città. Non a Parigi: i francesi ci detestano. Forse a New York. L'ideale, però, sarebbe Firenze, magari nella Sala Bianca, dove debuttai nel '61», dice amareggiato Pino Lancetti, ormai rimasto uno dei pochi grandi, insieme con Sarli e Balestra, fedele alla tradizione dell'haute couture capitolina. «Per anni ho sperato che tornasse Valentino, adesso mi sento un pesce fuor d'acqua. Come Roberto Capucci sfilerò quando mi pare, fuori dai soliti circuiti». Un sassolino buttato lì, uno sfogo momentaneo? Mica tanto. La polemica dello scontento monta. E anche Sarli accoglie l'invito alla fuga del collega. «Firenze piacerebbe anche a me». Defezione alla grande dalla capitale? Leila Curiel tentenna. «Sono per una formula itinerante, ogni anno si potrebbe cambiare città». I giornalisti stranieri a Roma latitano, le grandi clienti pure, il parterre è un pianto. «Ma no, gli atelier dei più bravi sono qui», sostiene Lorenzo Riva. Fra isterismi, critiche al vetriolo e personaggi più o meno famosi, ieri si sono visti anche dei bei vestiti. Creati per un pubblico che poi li acquista. Chi? Ma signore che se lo possono permettere, mica ragazzine. La Curiel - che fra le sue clienti vanta la donna più ricca del mondo, Susan Soros, moglie del finanziere americano da un milione di dollari al giorno - lancia un messaggio. In passerella manda Jill, la modella preferita da Armanì, con una parrucca bianca, da dama attempata. Come dire, le mie clienti non hanno 18 anni. Ottocentesche adjour fatte a mano, ricami certosini per vestiti corti, da cocktail. E ancora modelli incrostati da decori azulejos, come le piastrelle portoghesi. Un omaggio alla moglie del presidente del Portogallo, Maria Soares, ospite d'onore e fans della Curiel. «Mi piacerebbe incontare Rita Levi Montalci- ni per invitarla a un congresso contro la violenza che si terrà a marzo a Lisbona», dice la minuta first lady. Al defilé della Curiel era atteso pure Rutelli, ma non si è visto. La Soares si è dovuta accontentare dell'inossidabile Maria Pia Fanfani. In tarda serata, sulla pedana di Lancetti, e unicamente per lui, è comparsa Kate Moss. La ventenne filiforme - ora testimonial per Calvin Klein - è arrivata da Parigi dopo aver perso tre aerei. Il disturbo? Si parla di 20 milioni per indossare soltanto cinque abiti. Kate avrà anche una parte importante nel film sulla moda, di Altmann. E la Lancòme la sta tenendo d'occhio per la prossima campagna. «Mi piace la sua aria eterea», ha detto Lancetti, mentre la «fanciulla-giunco» ondeggiava in un corto tubino di pizzo bianco coperto da un cardigan. Lancetti è un grande maestro, ha incantato la platea con atmosfere indiane dai colori tenui. A Ève - la mannequin col cranio tatuato - è toccato il breve e gonfio abito nuziale punteggiato da boccioli di rosa. «Realizzerò presto una demicouture, più economica», informa Lancetti travolto dagli applausi. Duelli all'ultima Top. In esclusiva per Sarli ecco la russa Angelica Kallio, un concentrato di seduzione che esplode nei vestiti da giorno rossi e blu, a pannelli sciolti, uno stratagemma per assottigliare la silhouette di qualsiasi donna rotondetta. Rarissimi gli abiti lunghi. «E chi se li mette?», osserva Lorenzo Riva. Impegnato sulle lavorazioni il sarto rifugge i colpi di scena. Soltanto vestiti. Superbi. E ingaulcibili, da buttare in valigia. Gonne in gazar dai profondi spacchi che scoprono vezzose culotte, ma anche bluse in georgette ricamata a pistilli macramè. Concretezza insomma, non sogni irraggiungibili. Le occasioni mondane sono finite. E allora vai col corto anche da André Laug, dove Olivier punta su baby doli da giorno e 20 varianti di vestine da cocktail. Tutte riedizioni della mitica griffe. Antonella Amapane ■a • i ti i i. i i m V A A A\ SII* Un modello di Sarli presentato alle sfilate di Roma