«Tifosi-barbari 3 miliardi all'anno»

Il ministro: in dodici mesi distruggono migliaia di carrozze ferroviarie Il ministro: in dodici mesi distruggono migliaia di carrozze ferroviarie «Tifosi-barbari, 3 miliardi all'anno» Costa chiede un incontro al presidente della Federcalcio «Prendete contromisure o non vi daremo più i convogli» ROMA. La discesa dei barbari sull'Italia avviene tutte le domeniche tra le 16,30 e le 19, subito dopo le partite di calcio. L'impatto con la violenza si consuma sui treni speciali allestiti per accompagnare i tifosi: il fenomeno lo scorso anno si è ripetuto 340 volte, seminando panico, lasciandosi dietro feriti, e producendo 3 miliardi e 650 milioni di danni. Alza le braccia in gesto sconsolato il ministro dei Trasporti Raffaele Costa: la stagione calcistica 1992-93 ha fatto toccare lo zenith alla pazienza. Su richiesta delle società sportive o delle tifoserie organizzate, le Ferrovie dello Stato hanno allestito, come si diceva, 340 treni speciali per condurre folle di supporters ai fasti delle proprie squadre. Come dire di no? Più trasporto più guadagno. E invece il bilancio è desolante: a fronte di entrate per 2 miliardi e 541 milioni di lire, ce ne sono almeno altrettanti non incassati perché «i furbi» non pagano, preferiscono imbucarsi. E poi ci sono i già citati 3 miliardi e 650 milioni di danni. «Atti vandalici» vengono definiti nel glossario delle ferrovie, quei danni che non possono essere sanati con semplici interventi di manutenzione, ma che richiedono il fermo della carrozza in officina. Bene, di questi, nella citata stagione, ne sono stati censiti 1218, ciascuno è costato all'amministrazione ferroviaria circa tre milioni. Sbandati d'Italia - variamente denominati a seconda delle regioni: truzzi, sciroccali, coatti, tasci, guappi, mandrogni - si ritrovano così la domenica, invasati dal tifo, sul vagone di un treno. Sono tanti, nel gruppo si scioglie ogni residuo senso di responsabilità individuale, e senza scrupoli si abbandonano a lepidezze del tipo: strappare le cortine, scardinare le porte, spaccare le la¬ trine, urinare sui sedili di stoffa, bruciacchiare le tappezzerie, divellere i portabagagli, spaccare le lampadine, sfondare i tramezzi, e amenità del genere. «Nel solo compartimento di Bari - dice una nota ministeriale - dove gli incassi sono stati inferiori a 100 milioni, sono stati arrecati danni per oltre 1 miliardo e 700 milioni; segue il compartimento ferroviario di Ancona con 480 milioni di danni, quindi Milano con 450, Roma con 198, Geno- va con 179». Questa distribuzione geografica, precisano però al ministero, non deve far pensare che la peggiore tifoseria sia quella pugliese, ma semplicemente che - per una serie di circostanze, magari determinate anche da tifosi di passaggio - la distribuzione dei danni è stata come è stata. Nulla di più. Non ci dovrebbe essere la polizia a tenere a bada gli scalmanati? Sì, in effetti c'è, ma è poca rispetto alle esigenze. Peraltro non si può mai sapere dove scoppia la furia devastatrice, né sembra conveniente riempire i treni speciali di poliziotti. Che cosa fare dunque? Due sono le idee a cui il ministro Costa sembra ispirarsi. Primo, un rigoroso controllo a terra, per verificare che tutti abbiano fatto il biglietto e che non portino a bordo oggetti pericolosi. Secondo, i soggetti che richiedono il treno speciale (le società sportive, i club di tifosi, eccetera) debbono disporre una copertura assicurativa per gli eventuali danni provocati dai tifosi. E' probabile che non ci saranno molte compagnie disposte ad assicurare questi treni esplosivi, ma certo l'amministrazione ferroviaria non intende più farsi carico di queste spese. «Ritengo doveroso ha detto Costa - che un bene di proprietà della collettività venga adeguatamente tutelato, applicando il principio generale del diritto secondo cui chi ha causato un danno ingiusto è tenuto a ripagarlo». E dato che il ministro vuole andare per le spicce, ha fissato con il presidente della Federazione gioco calcio, Antonio Matarrese, un appuntamento per martedì 10 febbraio. Un accordo si deve trovare, «sennò ha concluso Costa senza mezze misure - a questi i treni non li daremo mai più». Raffaello Masci I casi più numerosi di danneggiamenti nelle zone di Bari e Ancona STAGIONE CALCISTICA '92-'93 ULTRAS PIÙ'A RISCHIO NUMERO AMMONTARE ATTI DANNI IN VANDALICI MILIONI SUI TRENI DI LIRE BARI 23 1.700 ANCONA 35 4B0 MILANO 282 ROMA 134 450 198 GENOVA 162 TRIESTE 120 FIRENZE ULTRAS PIÙ' SICURI 62 179 160 93 CAGLIARI PALERMO 12 TOTALE 1.218 3.650 Il ministro dei Trasporti Raffaele Costa. Nel grafico, il bilancio dei danni causati dai tifosi sui treni

Persone citate: Antonio Matarrese, Raffaele Costa, Raffaello Masci