Sì, c'è anche l'imbecille di destra

Sì, c'è anche l'imbecille di destra I gollisti italiani cercano i vizi del dirimpettaio del «cretino di sinistra» Sì, c'è anche l'imbecille di destra «Abbasso la nipote del duce, evviva la Marini» Ma sì, ammettiamolo: c'è anche l'imbecille di destra. Ricordate il principe De Curtis, in arte Totò? «Camerati! Abbiamo preso Trento, prenderemo trentuno. Abbiamo conquistato Fiume, conquisteremo pure gli affluenti!». Dopo le polemiche sul «cretino di sinistra», alimentate da una dichiarazione di Giorgio Forattini in occasione delle scorse elezioni amministrative, è la volta del settimanale L'Italia. Il periodico «gollista» diretto da Marcello Veneziani, che appoggia l'Alleanza nazionale di Gianfranco Fini, si è messo alla ricerca dei vizi dell'altra metà dell'Homo Italieus. «Non necessariamente tutti quelli di destra e tutti quelli di sinistra sono imbecilli avverte il giornale -. Anzi, no. Ma è anche vero che una fortissima componente di imbecilli e cretini determina gli equivoci e i fraintendimenti tra l'una e l'altra fazione. Spesso, anche le guerre civili». Così, Pietrangelo Buttafuoco, che si autodefinisce «osservatore amico», traccia l'identikit dell'imbecille «di destra»: un' autocritica un po' impietosa di un mondo sul quale - osserva - «non esiste manco un briciolo di letteratura; neanche uno sputacchio bibliografico». Dov'è, dunque, l'imbecille di destra? «Ovunque», sostiene L'Italia. In principio, era il «reducismo». Il «cretino» andava in visibilio per le camicie nere, i gagliardetti e le adunate. Viveva nella logica del «rimpianto» e non piaceva nemmeno ai camerati. A Pino Romualdo ad esempio; fondatore del msi: «Questi reduci sono patetici». Ma, soprattutto, si sentiva «orfano» del bel tempo andato. «Si può ben dire - annota ancora L'Italia - che l'imbecille di destra ha trovato linfa e nutrimento proprio in una certa idea dell'orfano. Sentirsi orfano è il primo passo verso l'imbecillità destrorsa». Orfano, soprattutto di Benito Mussolini. E oggi? La rivista dei gollisti italici si incarica di stilare una curiosa classifica di chi sale e chi scende nei gusti del popolo di destra. Così, al leader storico Giorgio Abiurante, oggi preferirebbe il suo predecessore Arturo Michelini; all'interesse per l'arianesimo si sarebbe sostituito quello per l'Islam. Sarebbero cambiati persino i gusti musicali: al Lucio Battisti si prediligerebbe il più appartato Paolo Conte. E, nel giornalismo, Indro Montanelli sarebbe stato sostituito dal più aggressivo Feltri. Nell'immaginario maschile Valeria Marini, soubrette di «Bucce di banana» avrebbe surclassato la Mussolini. Fra i leader nazionalisti, al francese Le Pen si preferirebbe ora il russo Zhirinovskij. Infine, novità in campo gastronomico: abbandonati i gusti raffinati del salmone e della zuppa di farro, andrebbero di moda quelli popolari del baccalà e dei fagioli con le cotiche. Ma senza disdegnare la palestra. Cura del corpo ed elevazione dello spirito. Altrimenti, come si fa a mostrare i muscoli? [m. tor.] ^ LE PEN [7 LUCIO BATTISTI

Luoghi citati: Fiume, Italia, Trento