Berlusconi la mia Italia

Bocciato il doppio turno Il Cavaliere ai tg: «Lascio la Fininvest, entro in politica» Berlusconi, la Italia «Non voglio vivere in un Paese illiberale così offro un'alternativa alle sinistre» MILANO. Questo oggi possiamo dirvi, ciò che siamo, ciò che vogliamo. Silvio Berlusconi rovescia la poetica montaliana e ai tg di mezza sera annuncia il suo sogno, quello di «un'Italia più giusta, più generosa verso chi ha bisogno, più prospera e serena, più moderna ed efficiente, protagonista in Europa e nel mondo». L'Italia, innanzitutto. «E' il Paese che amo - esordisce Berlusconi -, Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a un passato fallimentare». La conversione di Berlusconi passa necessariamente attraverso una rinuncia. «Rinuncio al mio ruolo di editore e di imprenditore per mettere tutto il mio impegno a disposizione. Voglio offrire al Paese un'alternativa credibile alle sinistre e ai comunisti». Il suo posto lo prenderà Fedele Confalonieri. E' finita, dice Berlusconi, con la vecchia classe politica. Ma attenzione. «L'autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica. Mai come in questo momento l'Italia ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e con esperienza, creative ed innovative». Si ricomincia da capo, con un nuovo sistema di elezione del Parlamento. «Ma affinché il nuovo sistema funzioni - continua Berlusconi -, è indispensabile che alla sinistra si opponga un polo delle libertà capace di attrarre a sé il meglio di un Paese pulito, ragio¬ nevole, moderno. L'importante è proporre anche agli italiani gli stessi valori che hanno consentito lo sviluppo di tutte le grandi democrazie occidentali e che invece non hanno mai trovato cittadinanza nei Paesi comunisti», La sinistra è il vero nemico da combattere. «Gli orfani e i nostalgici del comunismo - dice Berlusconi - non sono soltanto impreparati al governo del Paese. Portano con sé anche un retaggio ideologico che stride con le esigenze di una amministrazione pubblica liberale in politica e liberista in economia. Le nostre sinistre dicono di essere diventate liberaldemocratiche. Ma non è vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro I mentalità, la lóro cultura, i loro comportamenti sono gli stessi. Non credono nel mercato, nell'iniziativa privata, nel profitto, nell'individuo. Non credono che il mondo possa migliorare attraverso l'apporto libero di tante persone tutte diverse l'una dall'altra». Nemica la sinistra, supernemico il Tg3. «Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato, leggete la loro stampa. Non credono più in niente. Vorrebbero trasformare il Paese in una piazza urlante, che grida, che inveisce, che condanna. Per questo siamo costretti a contrapporci a loro. Perché noi crediamo nell'individuo, nella famiglia, nell'impresa, nella competizione, nello sviluppo, nell'efficienza, nel mercato e nella solidarietà». Sogna, Berlusconi, «una società libera, di donne e di uomini, dove non ci sia la paura, dove al posto dell'invidia sociale e dell'odio di classe stiano la generosità, la dedizione, la solidarietà, l'amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per la vita». Ecco Forza Italia. «Non l'ennesimo partito, nato per dividere, ma una forza che nasce invece con l'obiettivo di unire, per dare all'Italia una maggioranza e un governo con un programma fatto di impegni concreti e comprensibili, vicino alla gente». Si specifica meglio, la Repubblica ideale di Berlusconi. «Un governo che sappia dare adeguata dignità alla famiglia, che sappia rispettare ogni fede e che susciti ragionevoli speranze per chi è più debole, per chi cerca lavoro, per chi ha bisogno di cure, per chi, dopo una vita operosa, ha diritto di vivere in serenità. Un governo che porti più attenzione e rispetto all'ambiente, che sappia opporsi con la massima determinazione alla criminalità, alla corruzione, alla droga. Che sappia garantire più ordine e più efficienza». E' possibile farcela, dice Berlusconi. «E' possibile farla finita con una politica di chiacchiere incomprensibili, di stupide baruffe e di politicanti senza mestiere. Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». [r. i.] Fedele Confalonieri prenderà il posto di Berlusconi alla testa della Fininvest

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