La guerra dei bollini verdi di Beppe Minello

Roma ricorre al Tar contro le misure antismog del Comune Roma ricorre al Tar contro le misure antismog del Comune La guerra dei bollini verdi // ministro: «Controlli abusivi» Il ministero dei Trasporti contesta «motore pulito», l'iniziativa del Comune che obbliga tutti gli automobilisti a fare una «visita» dal meccanico per controllare e, se è il caso, intervenire per ridurre le emissioni dei gas di scarico del proprio mezzo. «L'ente locale non può prendere provvedimenti che incidono sulle prestazioni del veicolo, solo il ministero può farlo» è il senso del ricorso presentato al tribunale amministrativo regionale affinchè annulli la delibera dell'assessore all'Ambiente, il verde Gianni Vernetti. Una mossa, quella di Roma, che sembra dettata più dall'esigenza di far rispettare un principio che non dalla volontà di affossare l'iniziativa torinese alla quale hanno già aderito più di 130 mila automobilisti degli oltre 900 mila interessati dal provvedimento antinquinamento. Lo dimostrerebbe il fatto che nel ricorso al Tar non si chiede l'«immediata sospensione» dell'efficacia della delibera in attesa che i giudici si pronuncino sulla fondatezza o no del ricorso. Certo è che la contestazione del ministero rappresenta una bella «zeppa» per il buon andamento dell'iniziativa. Dal primo febbraio sarebbero dovute scattare le prime multe (100 mila lire) contro i proprietari di quelle automobili immatricola- te prima del 1981 che non si sono sottoposte ai controlli nel bimestre dicembre-gennaio come indicato dalla delibera comunale. Se il Tar darà ragione al ministero, le eventuali multe diventeranno carta straccia. Ma l'assessore Vernetti promette battaglia. «Abbiamo tutta l'intenzione di continuare nell'iniziativa» dice. «Non il Comune è in errore, ma il Parlamento. C'è una direttiva Cee che fissa parametri ben precisi per le emissioni dei gas di scarico e sono gli stessi che abbiamo adottato nella nostra delibera. Il fatto è che la direttiva non è ancora stata recepita dall'Italia». Ma il ministero non sembra preoccuparsi delle direttiva Cee, piuttosto contesta la legittimità di quanto fatto dal Comune. «Il nostro compito - spiega Vernetti - è quello di combattere l'inquinamento ed è quello che stiamo facendo. L'iniziativa "motore pulito" è stata adottata anche da Milano e Bologna e recentemente tutti gli assessori all'Ambiente delle 11 città metropolitane d'Italia, quelle più a rischio dal punto di vista dell'inquinamento, si sono detti d'accordo a intrapren¬ dere provvedimenti analoghi ai nostri. A questo punto il problema è che noi, adeguandoci alla direttiva Cee, siamo in anticipo e il governo in ritardo». La delibera approvata a dicembre dal Comune ha previsto di scaglionare nell'arco del '93 i controlli a tutte le auto circolanti (un milione e 200 mila veicoli) partendo da quelle più vecchie fino ai modelli più recenti. Controlli da effettuarsi in circa 1200 officine di città e provincia a un prezzo convenzionato di 15 mila lire. L'auto, per essere in regola e ottenere il bollino verde-blu che permette di continuare a circolare in città, deve emettere gas di scarico che rispettino i parametri fissati dalla Comunità europea. Se l'autoveicolo è stato immatricolato prima dell'86 l'emissione di ossido di carbonio deve essere inferiore al 4,5 per cento e inferiore al 3,5 per cento per quelle registrate dopo l'86. Per i diesel l'opacità dei fumi non deve superare il 70 per cento. E' certamente un caso, come ha riconosciuto l'assessore Vernetti, ma quest'inverno è stato il meno inquinato degli ultimi 13 anni: «Dobbiamo ringraziare le condizioni atmosferiche, ma intanto già 130 mila auto in circolazione avvelenano l'aria meno di prima». Beppe Minello Le automobili già controllate nell'ambito del progetto antismog sono 130 mila

Persone citate: Gianni Vernetti, Vernetti

Luoghi citati: Ambiente, Bologna, Italia, Milano, Roma