Un pericolo giallo anche per il tennis di Roberto Lombardi
Date, nipponica, semifinalista in Australia LA NOVITÀ' Date, nipponica, semifinalista in Australia Un pericolo giallo anche per il tennis MELBOURNE. Caldo atroce anche nella giornata dedicata ai quarti di finale femminili ma le favorite per la finale, Steffi Graf e Aranxta Sanchez, non se ne sono accorte, concedendo pochissimo alle avversarie di turno Davenport e Maleeva Fragniere. La grande sorpresa è venuta dalla giapponese Kimiko Date che ha eliminato Conchita Martinez. La giapponese, dopo aver sprecato la possibilità di chiudere in due sole partite, non ha perdonato la pigrizia della iberica nel terzo set diventando la seconda nipponica dell'era Open a raggiungere una semifinale in una prova dello Slam. Era infatti dal 1973, da quando Kazuko Sawamatsu raggiunse la semifinale proprio agli Australian Open, che una tennista nipponica non riusciva nell'impresa che conferma il momento particolarmente felice del tennis del Sol Levante. Dopo le vittorie di Manaendo a Hobart e della stessa Date a Sidney ecco ora un altro risultato importante, comunque vada la sfida proibitiva con la Graf. Successi che sono esclusivamente al femminile, giacché con i maschi i giapponesi non riescono a combinare granché. Dai primi cento della classifica è uscito anche Shuzo Matsuoka, l'unico in epoca recente ad avere rinverdito i successi di Sakai, Kamiwazumi, Watanabe, Hirai e Kuki ed in epoca più lontana di Jiro Sato, cinque volte semifinalista nelle prove dello Slam. Riusciranno i giapponesi a costruire in laboratorio il campione di domani? Conoscendo la loro proverbiale bravura si direbbe di sì, anche se per il momento una specie di robot tuttofare, capace di innumerevoli combinazioni di gioco è stato presentato dagli australiani. La macchina si chiama Sam (Sport Action Machine) dotata di un microchip particolare non ancora in commercio che svolge un numero altissimo di movimenti. Il suo costruttore ne va fiero. «Un esempio? Poniamo che Sam debba incontrare la Graf; prima chiede la scheda dell'atleta e poi riproduce tutti i suoi colpi sino ad una velocità di 160 km orari. Bello, vero?». Ma torniamo al tennis giocato. Anche Kimiko Date sembra un robot sul campo con le sue geometrie estremamente precise e solide, ma fortunatamente non lo è almeno nella vita privata. Addirittura la sua timidezza è stata censurata dalla Wta, l'associazione che raggruppa le giocatrici, perché Kimiko vuole un'interprete presente alla sua conferenza stampa, con la scusa che non ha avuto modo di imparare l'inglese. Cosa poco credibile visto che ha superato le superiori. Kimiko ha una personalità molto complessa, forse dovuta al fatto di avere subito una educazione troppo rigorosa. Grazie al tennis ora sta trovando una dimensione nuova, riuscendo anche in alcuni colpi fantasiosi, come quello di giocare con entrambe le mani (in sequenza mano destra, sinistra e colpo bimane), azioni che hanno contribuito a disorientare ulteriormente l'avversaria. Sul campo Limiko è una lottatrice, tanto che in molti hanno indagato per conoscere il Samurai dal quale il suo nome discende. «Io non ho fatto ricerche, ma la mia famiglia è originaria dell'area di Kioto, mentre gli altri famosi Samurai Date vengono da Sendai, un'area a Nord del Giappone». Il quadro delle semifinaliste si è completato con la partita del programma serale tra Sabatini e Novotna. Troppo fallosa la cèka nei confronti dell'argentina, certamente non limitata da alcun disagio fisico come annunciato alla vigilia. Roberto Lombardi Singolare femminile (quarti): Graf-Davenport 6-3, 6-2; A. Sanchez-Maleeva-Fragniere 7-6 (7-3), 6-4; Date-Martinez 6-2, 4-6, 6-3; Sabatini-Novotna 6-3, 6-4.
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