Non c'è posto, respinti malati di Aids
Non c'è posto, respinti malati di Aids Tutti con «urgentissimo bisogno di ricovero», ma l'Umberto I era completo Non c'è posto, respinti malati di Aids Roma, in tre per ore abbandonati sulle barelle ROMA. Penosa attesa per tre malati di Aids che lunedì sera non hanno trovato posto nell'Istituto di malattie infettive del policlinico Umberto I di Roma. I tre malati, tutti «con urgentissimo insogno di ricovero», sono arrivati alle tre di notte all'accettazione dell'istituto e mancando letti liberi, hanno atteso fino a stamane «buttati su alcune barelle», prima di trovare posto in altri ospedali fuori Roma. Uno di loro, l'ultimo che alle tredici di ieri ha lasciato il Poli¬ clinico, è stato ricoverato all'ospedale di Grosseto. A denunciare il fatto è stata la responsabile del Tribunale per i diritti del malato del Policlinico, Laura Hennebicq. «Sono arrivata a mezzogiorno di oggi e ho trovato quel ragazzo - ha detto - che avrà avuto 23 anni, sulla barella, il lettino dell'ambulanza. Aveva la febbre e problemi respiratori. In condizioni igieniche drammatiche per un malato di Aids: figurarsi che aveva le scarpe sul lettino». I tre, secondo il Movimento federativo democratico, hanno avuto la necessaria assistenza medica. Il problema però è la mancata attivazione di 28 dei 44 letti disponibili nei due reparti di malattie infettive: «Sono letti già pronti, previsti dalla convenzione '90-'93, ma che non si possono utilizzare perché mancano dieci infer: mieri. Con quei letti in più hanno assicurato i medici del reparto alla responsabile di Movimento federativo - si risolverebbe il problema del ricovero per Aids nel Lazio». [Ansa]
Persone citate: Laura Hennebicq, Umberto I
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