Geller: «Ho fermato io il Big Ben» di Aldo Baquis
L'orologio di Londra fermo per tre ore. Il sensitivo: questo è niente, so anche volare ISRAELE L'orologio di Londra fermo per tre ore. Il sensitivo: questo è niente, so anche volare Celler: «Ho fermato io il Big Ben» Prodigio o trovata pubblicitaria per il suo film? TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO «Sono stato io, non c'è dubbio». Uri Geller, il noto sensitivo israeliano, è molto compiaciuto del suo nuovo successo: aver bloccato per tre ore le grandi lancette del Big Ben, il monumentale orologio londinese, simbolo della capitale britannica. «L'ultima volta che quell'orologio si era fermato avvenne 5 anni fa» ha ricordato ieri a Tel Aviv, «e anche allora fu opera mia». Ieri Geller, accompagnato dall'ex astronauta statunitense Edgar Mitchell, ha ricostruito per la stampa le fasi del «prodigio» con cui domenica scorsa è riuscito a confondere per 180 minuti l'elaborato meccanismo dell'orologio. «Ero in sala di proiezione, impegnato a visionare uno spezzone del film che il regista britannico Ken Russell sta girando sulla mia vita - ha detto -. La scena sullo schermo mostrava l'attore che mi impersona, mentre è impegnato ad osservare il comportamento della lancette di un orologio impazzito. Io ho detto allora che mi sarebbe piaciuto tornare a fermare il Big Ben. Poi sono andato a dormire. All'indomani ho sentito dalla radio che il Big Ben si era davvero bloccato, inspie- gabilmente, alle 6,20, ora locale». Il sabotatore di orologi è molto soddisfatto: mostra ai presenti una caricatura inglese di cinque anni fa, dove si vedono due poliziotti inglesi infuriati trascinarlo via in manette dopo che aveva incantato le lancette del Big Ben. Secondo il professor Mitchell - che fu il sesto astronauta americano a atterrare sulla Luna - Geller non è affatto un millantatore. Mitchell, uno studioso dello Stanford Institute (Califor¬ nia), ha detto ieri di averlo esaminato a fondo nel 1972 e di essere giunto alla conclusione che Geller può realmente influenzare con il pensiero le leggi della fisica. I primi anni di giovinezza Geller li ha passati attorcigliando cucchiaini di spettatori increduli e sarcastici, aggrovigliando mazzi di chiavi ed esibendosi in futili giochi di società. Raggiunta l'agiatezza, nonostante le accuse di essere un abile truffatore, si è permesso di abbandonare le platee popolari e di scegliersi incarichi più ricchi di fantasia: come la ricerca di giacimenti di petrolio. Nella conferenza stampa si è appreso inoltre che Geller è in grado di spostarsi nello spazio. «Anni fa - ha ricordato - mi trovavo a New York. Avevo fatto qualche acquisto da Bloomingdale ed ero sovrappensiero, quando all'improvviso mi resi conto di essermi sollevato da terra. Atterrai a 36 miglia di distanza, sul tavolo di lavoro di un noto scienziato». Mitchell è convinto che tutti posseggano una porzione delle doti di Geller, anche se non ne sono consci. «Lui però è stato molto bravo a portarle al massimo grado di perfezione», ha aggiunto. Adesso dunque a Tel Aviv si girano le prime scene di «Uri», il film in cui Russell si cimenta con l'inspiegabile interferenza della forza del pensiero sulla fisica. «Descriveremo ha spiegato il "sensitivo" - i conflitti di un adolescente che scopre di detenere poteri straordinari. Mostreremo anche le sue crisi, nel tentativo di darsi ragione dell'origine di questi poteri». Nel film di Russell, ha aggiunto Geller, non verrà svelato alcun trucco del mestiere. «Io stesso - ha notato - non riesco ancora a capire come mi sia stato possibile spostarmi nello spazio o fermare quelle lancette». Aldo Baquis Uri Geller
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