Segni e lega l'accordo è fatto di G. Tiberga

Siglato un programma comune: l'Italia è indivisibile. Martinazzoli perplesso Siglato un programma comune: l'Italia è indivisibile. Martinazzoli perplesso Segni e lego, Poccordo è fatto Ma Bossi frena: spetta a me Vultima parola ROMA. Tra Segni e la Lega l'accordo è fatto. O almeno così sembra. Ieri, al termine di un lungo incontro, il leader pattista e il «delegato» del Carroccio, Maroni, hanno siglato un programma comune. Il documento d'intesa esordisce con la frase inequivocabile: «La Repubblica italiana è una ed indivisibile». Seguono due cartelle nelle quali sono indicati linee ed obiettivi del programma liberaldemocratico per il governo del Paese. I giochi sono conclusi, dunque? Non del tutto. L'accordo programmatico, infatti, non prelude automaticamente ad un accordo elettorale anche se oggettivamente lo rende possibile. I dubbi, però, sono stati sollevati dallo stesso Bossi: «Piano con gli entusiasmi - ha detto il leader leghista -, chi decide sono io. Mi prendo 24 ore per pensarci, ma noi al federalismo non rinunciamo. Senza questa base io non firmo». L'annuncio dell'accordo pattisti-leghisti è stato accolto «con perplessità» dal leader del partito popolare Martinazzoli. G. Cerniti, F. Martini, A. Minzolini, G. Tiberga alle pag. 2 e 3 Mario Segni

Persone citate: A. Minzolini, Bossi, F. Martini, Mario Segni, Maroni, Martinazzoli

Luoghi citati: Italia, Roma