Caro Mike, non hai bisogno dei bambini di Sarajevo

Caro Mike, non hai bisogno dei bambini di Sarajevo TIVÙ'& TIVÙ' Caro Mike, non hai bisogno dei bambini di Sarajevo CHE ha fatto Mike Bongiorno la sera in cui ha debuttato con il suo nuovo quiz «La ruota d'oro», figlio della «Ruota della fortuna»? Ha sfruttato le immagini dei bambini di Sarajevo (che lui chiama «Serajevo»), bambini in lacrime, pallidi, magri, sofferenti, per introdurre gli altri bambini, quelli occidentali, ben nutriti e intelligenti, che si apprestavano a giocare con lui. Contrapponendo ragazzini felici a ragazzini disgraziati, ha spinto ancora più oltre la strumentalizzazione dei piccoli, sapendo che sono un forte bacino di pubblico e un formidabile veicolo pubblicitario («mi raccomando, esortava, tenete svegli i vostri bambini. Intanto mi dicono dalla regia che devono fare un po' di pubblicità»). Oh guarda, chi se lo sarebbe mai aspettato. Naturalmente i bambini che partecipano al gioco non vincono milioni veri, bensì milioni virtuali che poi vanno in beneficenza, a loro restano giocattoli, autopiste elettriche o biciclette da montagna, per esempio, tutte rigorosamente decantate nel- mori rigo; la marca. E Bongiorno è così candido, ha l'aria così innocua che non potrebbe certo figurare nella parte dell'orco che si mangia i bambini. Comunista, poi, non lo è mai stato, neppure quando i «rossi» si divertivano a fare come gli orchi. Soltanto Umberto Eco potrebbe spiegare questo suo aspetto «fenomenologico», il brigantaggio e l'ingenuità, sarà vero o ci farà (quando una concorrente sbaglia le dice: «Ma devo prendere la pala o il bastone?»). Non solo si vanta dei bambini che riesce ad attirare nella tana televisiva, ma rivela pure che lui porta sempre in tasca un rosario regalatogli nientepopodimenoché dal Papa: prima della trasmissione, rivela, la Barale dice le «Avemarie» e lui si ricorda del Rosario. Non sappiamo se da qualche parte tiene nascosto lo stregone. Certo che poi c'è l'ascolto, 5 milioni 972 mila l'altra sera, un numero di spettatori inferiore soltanto a quelli del gioco-mamma «Ruota della fortuna», in onda alle 19, che ne ha avuti 6 milioni 164 mila. Questa «Ruota d'oro» è cominciata proprio nella settimana in cui la stessa rete, Canale 5, ha lanciato con fragor di trombe la «segnalatica», cioè una specie di semaforo colorato che avverte quando un programma può essere visto dai bambini oppure no. Eccoli lì, i «sepolcri imbiancati». Da una parte dai, dall'altra togli, da una parte tuteli, dall'altra sfrutti. Peccato, perché Bongiorno potrebbe cavarsela più che brillantemente da solo. Lo ha dimostrato lungo tutta la storia della televisione, e continua a dimostrarlo. Soltanto lui poteva intrattenere come ha fatto, con quell'aria didascalica e rasserenante i tre partecipanti al gioco dopo i bambini, Maurizio Ferrini/Signora Coriandoli, Aldo Biscardi e Toto Cutugno. Impagabile. Ma lui, i suoi sponsor e il suo Canale vogliono strafare, e preferiscono puntare sul sicuro, in tempi di crisi. Qualche bambino, due immagini tristi, un po' di beneficenza. Così gira la fortuna e la sua ruota. =JAlessandra Comazzi

Persone citate: Aldo Biscardi, Barale, Bongiorno, Comazzi, Maurizio Ferrini, Mike Bongiorno, Toto Cutugno, Umberto Eco

Luoghi citati: Sarajevo