« Ridateci le chat lines »

« « Ridateci le chat lines » Orfani della chiacchiera telefonica «Per noi ormai è come una droga» RIMIMI DAL NOSTRO INVIATO «La bolletta più salata è stata di 18 milioni seicentomila lire, ma non è un problema: spero soltanto che il 144 venga ripristinato al più presto, ho voglia di sentire i miei amici, i soldi non contano e poi questo è denaro ben speso», dice Peter, affezionato utente della chat line «144 grillo parlante». Ventisette anni, catanese ma residente a Milano, professione dj acrobatico. Un mestiere che rende bene se può permettersi di pagare certe bollette... «Noi dj acrobati siamo molto ricercati». Ma con un lavoro come il suo, nelle discoteche, in mezzo alla gente, dev'essere piuttosto facile fare nuove amicizie: perché allora questa mania telefonica? «E' una cosa diversa, un mondo nuovo, fantastico. Per me è come una droga, non vedo l'ora di ricominciare». Discoteca Ecu (European club underground), megalocale per musica e danze alla periferia di Rimini, due piste, due bar, arreda¬ mento post moderno, pareti rivestite di piombo, finte caverne, sculture futuristiche: qui sabato sera si sono dati appuntamento gli orfani del 144, operatori e fruitori delle chat lines e delle messaggerie che, con tariffe che si aggirano intorno alle 2500 lire al minuto, offrono la possibilità di fare nuove amicizie, in qualche caso addirittura fidanzarsi e sposarsi, come sostengono con foga Carlo Della Vigna, direttore generale della Intercom di San Marino, Virgilio De Giovanni, direttore della rivista IT, e Gianfranco Grillini, presidente dell'Arcigay, intervenuti per contestare la sospensione del servizio decisa dalla Sip ma, soprattutto, per precisare «una volta per tutte che le party lines non sono un telefono erotico». Per De Giovanni «i fruitori del servizio, contrariamente a quanto è stato detto e pubblicizzato, sono adulti: i minorenni sono soltanto l'otto per cento, quelli al di sotto dei 12 anni non raggiungono il 3 per cento. Gente responsabile con il grosso problema della solitudine, che con il 144 avevano trovato un modo per sentirsi meno soli». In due mesi di attività sono stati oltre settecentomila in tutta Italia gli utenti delle party lines, con un giro d'affari di 35 miliardi. Per Della Vigna «la Sip non poteva chiudere il servizio da un giorno all'altro, dopo che le società avevano investito centinaia di milioni per acquistare gli apparecchi e in pubblicità. Si è fatto un gran parlare di bollette milionarie: certo, questo servizio ha un costo, ma sempre inferiore a quello internazionale, dove sono in funzione le linee erotiche che nessuno controlla». La chiusura del servizio ha mandato a spasso circa cinquecento persone: per Grillini, presi¬ dente dell'Arcigay, «la perdita di questi posti di lavoro in un momento così difficile per la nostra economia è un fatto grave. Inoltre il 144 era un servizio sociale che svolgeva una funzione importante: per molti omosessuali era l'unica opportunità di uscire allo scoperto senza vergogna». Entro giugno la Sip dovrebbe garantire a tutti gli abbonati la possibilità di accedere o escludere autonomamente il proprio telefono dal 144 e per quella data, si augura Maria Grazia Sipigni, titolare di una chat line, «speriamo di poter riprendere l'attività. Certo, abbiamo subito un grosso danno economico: ogni macchina per selezionare e inserire le telefonate in arrivo co¬ sta 180 milioni, poi ci sono state le spese di pubblicità, gli stiper.r'i». Per Federica, 28 anni, e Cristiana, 21, operatrici del «144 Grillo Parlante», la sospensione del servizio è stata un errore grossolano: «Niente di erotico nel nostro servizio, soltanto persone sole che cercavano un modo per parlare con qualcuno. Una delle nostre utenti più assidue è una ragazza cieca: per questo suo grave handicap non aveva la possibilità di uscire. Adesso ha un mucchio di amici, sono anche andati a trovarla a casa, hanno organizzato feste per lei». «Topolino Harley», 28 anni, commerciante di gioielli a Catania, afferma che «per me il 144 è stato un punto d'incontro, ho conosciuto gente meravigliosa. Ho pagato anche 5 milioni novecentomila lire per una bolletta, ma me lo posso permettere e sono pronto a rifarlo». Anche Valentina «Minnie», 22 anni, barista a San Marino, è un'entusiasta delle chat lines. Sposata giovanissima, con un figlio di sei anni, dice che suo marito non le permette di frequentare i suoi amici di un tempo, «così me ne sono fatta dei nuovi con il 144». La prima bolletta ha superato il milione. Ma suo marito non protesta? «Le bollette me le pago io, con quello che guadagno. E poi la colpa è sua: se non posso uscire con gli amici passo il tempo al telefono con quelli del 144. Qualcosa devo pur fare...». Francesco Fornati /fi Ci H Qui a fianco I tabelloni pubblicitari H di alcune chat-lines

Persone citate: Carlo Della Vigna, De Giovanni, Della Vigna, Gianfranco Grillini, Grillini, Grillo Parlante, Harley, Maria Grazia Sipigni, Virgilio De Giovanni

Luoghi citati: Catania, Italia, Milano, Rimini, San Marino