Ancora bombe sui bambini: 4 uccisi a Mostar

Nuova strage nella Bosnia insanguinata: colpiti da un mortaio musulmano mentre giocavano Nuova strage nella Bosnia insanguinata: colpiti da un mortaio musulmano mentre giocavano Ancora bombe sui bambini: 4 uccisi a Mostar Il Papa: guai a chi bloccagli aiuti ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Una palla abbandonata accanto a una pozzanghera di sangue. E' tutto quel che è rimasto sul campo giochi dopo la nuova strage di bambini a Mostar. A un giorno di distanza l'atroce scenario di Sarajevo si è ripetuto nella città sulla Nerctva. Questa volta i bambini uccisi sono quattro: una bimba croata di dieci anni e suo fratello tredicenne, e due fratellini musulmani di dieci e dodici anni. Stavano giocando tutti insieme quando è esploso il micidiale colpo di mortaio. A sparare sono stati i musulmani che controllano la parte orientale di Mostar. Come al solito l'attacco è stato improvviso. L'esercito bosniaco-musulmano ha cominciato a bombardare con violenza la parte controllata dai croati nelle prime ore del pomeriggio. «Non abbiamo fatto in tempo a ripararci» dice piangendo Mariofil Saric. Ferito il quattordicenne ragazzino croato è stato ricoverato all'ospedale. «I miei amici sono rimasti per terra, morti sul colpo». Altri sei civili sono stati feriti dall'artiglieria pesante musulmana che ha continuato a martellare la città tutto il pomeriggio. A Sarajevo intanto i Caschi blu cercano di stabilire la provenienza della granata che sabato ha ucciso sei bimbi che giocavano sulla neve. «Il cratere causato dall'ordigno non è abbastanza profondo per poter affermare con certezza chi è stato a sparare» ha dichiarato il portavoce dell'Unprofor Bill Aickman, annunciando che verrà aperta un'inchiesta ufficiale. Nel frattempo i serbi hanno negato che sono state le loro milizie ad aprire il fuoco sul quartiere di Alipasino Polje dov'è accaduta la strage. I due bimbi sopravvissuti all'attacco sono ricoverati all'ospedale. Ma le loro condizioni sono preoccupanti. Con un aereo speciale dovrebbero essere trasportati oggi nella base di Falconara, in Italia, dove verranno sottoposti ad adeguate cure mediche. La giornata della preghiera per la pace organizzata dal Papa non ha fermato i combattimenti in Bosnia Centrale dove le forze musulmane continuano ad attaccare le enclavi croate di Vitez e Zepce. I musulmani vogliono tagliare la strada tra Vitez e Busovaca per poi impadronirsi della città dove si trova la più importante fabbrica di esplosivo della Bosnia. «Vitez e la sua fabbrica rimarranno nelle nostre mani o salteranno in aria» ha dichiarato ieri un ufficiale del Consiglio della Difesa croato, annunciando che tutto lo stabilimento è stato minato. «Se i musulmani dovessero impossessarsi della fabbrica avrebbero a disposizione il sistema completo di produzione di esplosivi, necessari per i loro razzi che hanno un raggio di portata di 65 chilometri. Sarebbe la guerra totale». Mentre la diplomazia internazionale tenta senza successo di sciogliere il groviglio della guerra bosniaca, a Sarajevo da oggi inizia la sua missione il generale Michael Rose, il nuovo comandante dei Caschi blu in Bosnia. Il generale Rose prende il posto del generale belga Francis Briquemont che se ne va in anticipo per i disaccordi con Ghali. «I responsabili politici - ha detto Briquemont - scrivono e adottano le risoluzioni senza poi darci la maniera di porle in atto. Il mondo è oggi dinanzi ad una scelta: logica di guerra o sforzo deciso per un accordo di pace corretto». Il generale ha aggiunto di non ritenere utili blitz aerei poiché «non servirebbero a risolvere il problema» e ha espresso preoccupazione sulla distribuzione degli aiuti: «Se i combattimenti non diminuiranno, fra qualche settimana sarà impossibile continuare tali operazioni». Ingrid Badurina Il generale dell'Onu «Ci legano le mani» BOMBARDARE, IL DILEMMA DI GHALI RAGIONI PER BOMBARDARE E' IN GIOCO LA CREDIBILITÀ' DELL'ONU E DEI. NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE. L'INERZIA DELL'OCCIDENTE RAFFORZA I PARTICOLARISMI E MOLTIPLICA I PUNTI DI CONFLITTO LEGATI A PROBLEMI NAZIONALI IL RICORSO AGLI STRUMENTI DIPLOMATICI E ALLE SANZIONI SI E' RIVELATO INUTILE. SERBI E CROATI FIRMANO TREGUE CHE LE MILIZIE INFRANGONO DOPO POCHE ORE. E BELGRADO SOPRAVVIVE NONOSTANTE L'ASSEDIO ECONOMICO OCCIDENTALE. IL CALVARIO DEI MUSULMANI PUÒ' TRASFORMARSI IN UN NUOVO TEMA DI MOBILITAZIONE PER IL vFONDAMENTALISMO ISLAMICO E INNESCARE NEL .CUORE DELL'EUROPA UNA FONTE DI TERRORISMO RAGIONI PER NON BOMBARDARE MILITARMENTE IL RICORSO ALL'ARMA AEREA, COME HA ' RICORDATO LO STESSO GENERALE BRIQUEMONT, E' DEL TUTTO INEFFICACE. PER SPEZZARE IL CERCHIO ATTORNO ALLE CITTA' ASSEDIATE OCCORRONO PODEROSE FORZE DI TERRA UN BOMBARDAMENTO POTREBBE CAUSARE <=: VITTIME INNOCENTI OFFRENDO AL LEADER SERBO MILOSEVIC UNA POTENTE ARMA DI PROPAGANDA CONTRO L'ONU E DI CONSENSO NAZIONALISTICO ATTORNO AL SUO REGIME IL VIA ALL'IPOTESI MILITARE DAREBBE NUOVO FIATO Al CONSERVATORI E ALLA DESTRA RUSSA: ELTSIN IN QUESTO MOMENTO NON PUÒ' OFFRIRE Al SUOI AVVERSARI NUOVE OCCASIONI fili! Papa Giovanni Paolo II ieri alla messa solenne nella basilica di San Pietro

Persone citate: Dei, Francis Briquemont, Ghali, Giovanni Paolo Ii, Ingrid Badurina, Michael Rose, Vitez

Luoghi citati: Belgrado, Citta' Assediate, Italia, Sarajevo, Zagabria