Per Robe di Kappa interviene il sindaco

Per Robe di Kappa Per Robe di Kappa interviene il sindaco I lavoratori del Maglificio e calzificio torinese (Robe di Kappa e Jesus) hanno un alleato nel sindaco Castellani che, dopo averli ricevuti, ha annunciato il suo immediato interessamento per tentare di salvare l'azienda fallita dieci giorni fa. Un'ipotesi sarebbe quella di individuare in tempi brevi un gruppo di imprese che voglia «affittare» gli impianti e produrre la collezione per il prossimo autunno-inverno. Inoltre il sindaco chiederà al ministro del Lavoro di intervenire affinché sia approvato il decreto che concede la cassa integrazione a 95 dipendenti. Questi sono in cassa dal febbraio '93 e finora non hanno percepito neppure una lira di sussidio. Ai 240 lavoratori del maglificio i miliardi spesi dall'azienda in sponsorizzazioni di squadre di calcio, rugby, pallacanestro non sono andati giù. Il corteo che ieri mattina ha raggiunto il Municipio, partendo dalla sede di via Foggia, è puntellato da manifesti, striscioni, cartelli: «Vestendo i campioni siamo rimasti un mutande», «Miliardi alla Juventus, fame ai dipendenti». La rabbia dei lavoratori è tornata in piazza alla ricerca di alleati e sostenitori per tentare di salvare l'azienda anche offrendo in cambio «sacrifici occupazionali». L'obiettivo è di mantenere il posto al maggior numero possibile di addetti, all'80 per cento donne. Il portafoglio ordini dell'azienda nata nel 1916 è nutrito (si parla di oltre 30 miliardi), la rete commerciale è pronta alla distribuzione. Ma manca il campionario e i tempi utili per realizzarlo sono pericolosamente brevi. Da quando il Tribunale ha dichiarato il fallimento i lavoratori non hanno smesso di avanzare proposte, ipotesi, suggerimenti. Si sono sentiti spesso «di serie B» perché «a Torino tutti parlano solo della Fiat». Dicono quelli del consiglio di fabbrica: «Loro sono tanti e poveracci hanno dei bei guai, noi siamo solidali, però non vorremmo essere dimenticati». Ma quando poco prima di mezzogiorno il corteo di impiegati e operai Fiat si è incontrato sotto il Municipio con i lavoratori del maglificio e salito dai due gruppi un solo lungo coro ritmato, «lavoro, lavoro» e le due manifestazioni si sono da¬ te forza l'un l'altra. A Palazzo Civico, nell'austera sala delle colonne, il sindaco ha ascoltato la voce dei lavoratori del gruppo (in tutta Italia arriva a 800 addetti compreso l'indotto). Ha detto: «Non voglio fare la figura di quello che dice: "Faccio tutto io" anche se ha scarsi poteri. Però alcune cose le posso fare». Ha aggiunto: «Possiamo mettere l'autorevolezza della città nel chiedere l'approvazione della cassa integrazione come abbiamo fatto per la Viberti e nella ricerca di soluzioni rapide che garantiscano i posti di lavoro». Poi è andato a incontrare i cassintegrati Fiat. [m. cas.] In corteo i 240 lavoratori per salvare l'azienda Castellani chiederà che sia pagata la cassa integrazione Si cerca una soluzione rapida per continuare a produrre

Persone citate: Castellani, Viberti

Luoghi citati: Italia, Torino