Pochi soldi e un grande cuore

34 Toro-Napoli, derby fra squadre che in campo dimenticano i propri guai Pochi soldi e un grande cuore Giribaldi da Montecarlo: forza Mondonico TORINO. E' il derby dell'acqua alla gola, per i due club. Lo giocano, fuori dal Delle Alpi, presidenti e avvocati, curatori fallimentari. E chi sembra disposto a impegnare soldi, interessi nascenti c buona volontà. Luigi Giribaldi da Montecarlo ha ribadito ieri le sue intenzioni granata da concretizzare a breve termine; l'International Netherland Group conferma da Amsterdam la voglia di partecipazione azzurra. Ma oggi, sul prato torinese, sono di fronte due squadre che stanno lavorando splendidamente per la classifica e per i tifosi, cercando di stare lontane dai caos societari e dai problemi degli stipendi. Silenzi contro Fonseca, nella sfida del gol. Mondonico contro Lippi, nel duello fra panchine chiamate a gestire situazioni delicatissime. Emiliano Mondonico è solo nel fare da filtro tra i «casini» e i giocatori. Lippi ha Bianchi come tutore. Il tecnico granata fa i conti: «Come cgni settimana, la vigilia della partita è condita da rivelazioni. Stavolta (giornali di ieri, ndr) la nuova puntata sulle cosiddette interpreti. Sembra un calcolo, magari è un caso. Prendiamolo così. Tanto non possiamo farci niente. Solo accettare una situazione che la squadra sta sopportando con la massima serietà». Stavolta siete alla pari con l'avversario, sotto il profilo del- le difficoltà societarie. Eccepisce: «Siamo simili, non uguali. Noi abbiamo due anni di vantaggio, in fatto di caos interni. Bisogna vedere se questa esperienza è un vantaggio, e sino a quando dura la resistenza al rischio. Già due anni fa il Torino ha dovuto vendere molto per rimediare a situazioni pesanti. Fra noi e loro c'è un abisso, nella filosofia con la quale si affronta l'emergenza». Una spiegazione, per favore. «Semplice. Basta badare a quanto c'è a monte. Il Toro ha scelto di puntare sul proprio capitale, sui giovani, investendo anche qualcosa. Il Napoli ha puntato sui prestiti, ovvero sul capitale degli altri. Gambaro, Di Canio, Buso e Corini appartengono a squadre che vanno per la maggiore, giocatori sui quali pure noi avevamo fatto pensierini in estate. Anche i più giovani, Bia e Pecchia, non sono del Napoli mi pare. Sinora i due modi di affrontare le difficoltà hanno dato più o meno gli stessi risultati, sul campo. I miracoli non esistono, tutti abbiamo agito secondo coscienza. Chissà che non abbiano ragione loro. Ma io penso che alla distanza dovremmo aver ragione noi. "Nell'ultimo giorno di mercato - mi disse Goveani - con i prestiti avremmo potuto rivoluzionare la squadra". Invece è stata scelta un'altra strada». E adesso? «Adesso continuiamo a cercare di fare finta di niente. Auguro a Toro e Napoli di uscire bene dalla bagarre». Intanto, auguri ha mandato a lui, ieri da Montecarlo con una nota all'agenzia Ansa, lo stesso Luigi Giribaldi possibile futuro presidente. «Mi preme inviare alla squadra e a Mondonico i sensi della mia stima per come sanno comportarsi in questo momento non facile per la società. Conto che il tecnico possa e voglia impegnarsi anche per il futuro». Giribaldi ha ribadito le sue intenzioni: «Il mio intervento finanziario nel Torino sarebbe esclusivamente mirato al futuro e non dovrebbe, in ogni caso, riguardare gli errori delle precedenti gestioni». Precisazione delicata. Se gli «errori precedenti» sono anche i pesanti debiti lasciati da Borsano, un inserimento diventa difficile. Ma Giribaldi ha aggiunto: «Un mio ingresso nel Toro avrebbe lo scopo di dare tranquillità economica e porre le basi per una ricostruzione. Non è l'ambizione a farmi intervenire, ma solo l'amore per il Torino e per la città. Credo che altri dovrebbero pensarla come me: sarà ben accetta una collaborazione con chi veramente vuole aiutare il Torino». Anche Giribaldi pensa ad una cordata? Vedremo. Oggi, sul campo, la cordata è CarboneSilenzi. Il cannoniere non sfida Fonseca. Bada a se stesso. «Nel Napoli chiesero a Silenzi di fare il Carnevale - spiega Ciro Ferrara che dovrebbe marcarlo - e non era il suo ruolo. Ma le sue qualità si vedevano». Secondo Mondonico «Andrea ora sa ciò che vuole ed ha capito cosa bisogna fare. I rapporti con Sacchi hanno aumentato il suo entusiasmo». Lei non è geloso? «Per nulla, con Arrigo ho un rapporto ottimo». Se il Napoli avesse tenuto Silenzi per affiancargli Fonseca? «Per noi oggi sarebbe veramente dura». Bruno Perucca Con il Napoli Mondonico (a sinistra) recupera Jarni mentre Galli (in panchina) lascia ancora il n. I a Pastine

Luoghi citati: Amsterdam, Montecarlo, Napoli, Torino