Unione Musicale jazz e dintorni di 1. O.

Buona la direzione del tedesco Frank Cramer «Altre tradizioni», stagione quasi a sorpresa nella sede del Conservatorio Unione Musicale: jazz e dintorni Primo concerto il 31, da domani gli abbonamenti TORINO. A sorpresa l'Unione Musicale, sentinella a Torino dell'ortodossia classica, propone una mini-serie di concerti dedicati a jazz e dintorni, accomunandoli sotto il titolo ((Altre tradizioni». Non è proprio una novità assoluta, perché da anni il calendario dell'Unione prevede qualche «sforatura» di questo tipo: ma ora viene proposto un gruppetto di cinque appuntamenti extra e per di più nella sede austera e accademica del Conservatorio: segno di una sensibilità che risponde anche a una esigenza del pubblico. Il primo concerto, il 31 gennaio, per la verità parte da molto lontano e cioè dalle musiche inglesi del Cinque-Seicento. Ne sono interpreti i London Brass (trombe, tromboni, corno c tuba) ed è proprio il protagonismo degli ottoni a fornire lo spunto verso il linguaggio del jazz. Lo pagine, originali o arrangiate, sono di Holborne, Locke, Coperario, Lupo, Ferrabosco e Gibbons. Ma la seconda parte del programma ci proietta di colpo ai giorni nostri con «Set to (Blues e Bacchanale)» di Mark Anthony Turnage e «Bayo's Way» di Jeremy Arden: quest'ultima pagina, influenzata da Duke Ellington, è un concerto per basso tuba, uno strumento solitamente utilizzato nel rinforzo dell'armonia ma quasi mai come solista (rare le eccezioni, ad esempio l'inglese Vaughan Williams). Il secondo concerto, il 14 febbraio, vede schierati gli attori Massimo Venturiello e Ubaldo Lo Presti con Massimo Nunzi (tromba), Sandro Satta (sax alto), Andrea De Carlo (contrabbasso) e Alessandro Gigli (batteria). Lo spettacolo si intitola «Jazz per un massacro» e lega le musiche di Nunzi (già trombettista con Chet Baker e Dizzy Gillespie) a una scelta di testi di Louis Ferdinand Celine, scrittore di rara efficacia e personaggio tra i più controversi. Il 28 febbraio a tre grandi nomi della classica (Roberto Fabbriciani flauto, Massimiliano Damerini pianoforte, Massimo Scattolin chitarra) si uniscono Massimo Moriconi contrabbasso, Tullio De Piscopo batteria e Arcadio Baracchi secondo flauto. Musiche di De Rose, Ellington, Gershwin, Bolling e dello stesso De Piscopo («Mozartiana per batteria e nastro magnetico»). Toccherà quindi il 14 marzo a Tim Berne ai sassofoni, Chris Speed al sax tenore e al clarinetto, Michael Formanok basso, Jim Black batteria, Marc Ducret chitarra, Django Bates pianoforte e tastiere. Chiusura il 28 marzo con una scelta di spiritual, gospel, folk song e quant'altro ancora proposti dai Los Angeles Jubilee Singers di Albert Me Neil. L'abbonamento ai cinque concerti costa 90.000 lire in vendita da domani. [1. o.]

Luoghi citati: Los Angeles, Torino