L'industria cede alla magia Ecco i farmaci degli stregoni

In America le società multina2ionali ingaggiano gli sciamani In America le società multina2ionali ingaggiano gli sciamani L'industria cede alla magia Ecco i farmaci degli stregoni NEW YORK NOSTRO SERVIZIO C'è chi parla di rivincita dello stregone contro la presunzione dell'uomo «moderno» e chi di diritti finalmente riconosciuti o addirittura di furti risarciti: di certo si tratta della nascita (o del tentativo) di un nuovo rapporto fra la produzione farmaceutica industriale e l'antica saggezza degli sciamani che si tramandano i segreti delle erbe. In concreto ciò che è avvenuto è che alcune università americane, un'industria farmaceutica e gli atenei di sette Paesi con tradizioni «stregonesche», hanno sottoscritto un accordo per incrementare la ricerca scientifica (e quindi la possibile produzione di farmaci) basandosi appunto su quel che resta delle antiche conoscenze. Di per sé la cosa non è nuova, perché molte delle attuali «pillole» prodotte nei laboratori spesso non sono altro che la «sintesi industriale» degli intrugli che si facevano un tempo e che in molti luoghi si fanno ancora. Il progetto, però, prevede che i guadagni ottenuti con i nuovi prodotti farmaceutici vengano equamente ripartiti, assicurando un adeguato compenso ai detentori «primari» dei segreti. Anzi, una parte non secondaria del lavoro è proprio quella di studiare un meccanismo in virtù del quale la corresponsione di questa sorta di «diritto d'autore» agli stregoni avvenga automaticamente. Il progetto si deve agli uomini dell'International Cooperative Biodiversity Groups, e il concetto base è che tutto è parte della conoscenza umana, che è il confronto fra le varie «scuole di pensiero», non la loro negazione reciproca, ad assicurare il progresso e che oltre tutto bisogna sbrigarsi, se si vuole evitare che il patrimonio accumulato dagli stregoni di generazione in generazione vada perduto, travolto dall'impoverimento costante, dalle emigrazioni, dall'avanzare della «cultura moderna», eccetera. Dopo un lungo periodo di messa a punto e di infaticabili consultazioni, gli autori del progetto sono riusciti a suscitare l'interesse di alcune università degli Stati Uniti e di quelle di Surinam, Perù, Costa Rica, Camerun, Argentina, Cile e Messico: tutti Paesi con una significativa presenza, nel proprio territorio, di «medicina antica». Poi sono riusciti a coinvolgere un colosso come la Bristol Myers Squibb e il risultato è stato la creazione di un fondo di 2 milioni e mezzo di dollari col quale finanziare un primo piano di lavoro di cinque anni. Se alla fine i risultati saranno considerati soddisfacenti, quei soldi potranno aumentare e questa sorta di «trattato di collaborazione fra ieri e oggi» potrà essere lanciato su scala ancora più vasta. Franco Paniarelli ROMA. Occorre, e subito, una norma che dia un padre «sicuro» al bambino nato con inseminazione artificiale. E' ciò che chiede Giovanni Berlinguer, membro del Comitato nazionale di bioetica. E non solo lui, ma anche gran parte degli studiosi intervenuti al convegno dell'università La Sapienza. «Bisogna tutelare chi nasce spiega Berlinguer - e in mancanza di norme può succedere che un bambino nato da una fecondazione eterologa approvata dal marito della donna, con ovulo della donna e sperma donato, rischi di avere due padri, uno genetico e uno legale. Ma anche di non averne alcuno perché il padre legale, anche se ha approvato la fecondazione eterologa, lo può disconoscere al momento della nascita. E' una realtà che si presenta». Berlinguer sostiene che tutte le norme devono riguardare la serietà delle procedure e delle tecniche, a tutela della salute e del controllo degli spermatozoi, degli ovuli, dei procedimenti e verifi¬ cando i successi «per evitare che per una donna anziana che partorisce, altre cento siano illuse». Anche secondo Adriano Bompiani il problema principale è la definizione della natura giuridica dell'embrione e dei suoi rapporti parentali. Ettore Cittadini è convinto che «lo Stato debba garantire maggiore assistenza e serietà nelle strutture pubbliche». E per l'ormai celebre ginecologo Severino Antinori una legislazione «deve essere a larghissime maghe, per tutelare utenti e operatori. Bisogna stabilire il limite biologico non attraverso l'età ma con anamnesi ed esami come la coronarografia, la Tac e l'esame psicologico. Non ci può essere nessuno che può proibire, in generale, la maternità in età avanzata». Ultima voce, quella di Sandro Gindro, docente in psicanalisi: è convinto che la fecondazione artificiale sia ineccepibile ma che rispetti poco la vita perché «per raggiungere l'impianto di un embrione se ne debbono distruggere una grande quantità». [r. cri.] «La provetta partorisce orfani» Allarme dei bioetici: rischiamo bambini senza padri sicuri GII sciamani avranno una percentuale sulle vendite delle medicine preparate seguendo le loro antiche ricette: lo stabilisce una convenzione tra alcune università americane e un'industria farmaceutica

Persone citate: Adriano Bompiani, Berlinguer, Ettore Cittadini, Franco Paniarelli, Giovanni Berlinguer, Myers, Sandro Gindro, Severino Antinori

Luoghi citati: America, Argentina, Camerun, Cile, Costa Rica, Messico, New York, Perù, Roma, Stati Uniti