Investe la sorella per vendetta

Firenze, minacce e sabotaggi ai difensori Napoli, l'ha «punita» perché aveva abbandonato il marito Investe la sorella per vendetta La donna, incinta di 3 mesi, non perderà il bambino. Ferita anche un'amica Da mesi la minacciava perché aveva un'altra relazione: «Devi tornare a casa» NAPOLI. Nel suo codice d'onore non c'è perdono per una donna che lascia il marito e va a vivere con un altro uomo. Neppure se quella donna è la sorella, incinta al terzo mese e felice con il nuovo amore. Dopo gli insulti e le minacce, ha deciso di punirla. Quando l'ha incontrata in strada, non ha avuto esitazioni. Era in sella ad una Vespa, ha fatto marcia indietro e l'ha investita, scaraventandola per terra. Per un miracolo lei se l'è cavata con qualche ferita e la sorte ha voluto che non ci siano conseguenze per la gravidanza. Ma al fratello-padrone la vendetta è costata le manette: lo hanno arrestato con l'accusa di tentato omicidio, lesioni e estorsione. Per la polizia, anche cercare di imporre con la violenza la propria volontà è un ricatto, un reato previsto dal codice penale. E' una storia di vecchie regole, princìpi inviolabili e leggi non scritte ma dure a morire, quella avvenuta ieri a Napoli. Antonio Ascolese, 30 anni, un piccolo pregiudicato convinto di dover assolvere ai suoi doveri di fratello ma¬ schio, non ha mandato giù la decisione della sorella, Pasqualina, 24 anni, di chiudere un matrimonio forse fallito in partenza. Ma lei non ha voluto saperne per un semplice motivo: si era innamorata di un altro. Ad aprile ha lasciato la casa del marito, Cosimo Alberino, idraulico, e se n'è andata nell'appartamento del suo nuovo compagno, Antonio Tedesco, venditore ambulante. Una scelta irrevocabile, sancita dall'attesa di un bambino che nascerà a luglio. Amico per la pelle del cognato, convinto che una donna deve obbedienza al marito e che mai e poi mai può permettersi di abbandonare il tetto coniugale se non vuole diventare una «femmina di malaffare», Antonio Ascolese ha vissuto la fuga della sorella come un affronto personale. L'ha cercata più volte, le ha ricordato i suoi doveri, l'ha coperta di improperi ed è arrivato a minacciarla di morte se non avesse cambiato idea. Tutto inutile. Pasqualina non ha avuto paura, non ha fatto marcia indietro. Liti e discussioni si sono ripetute a decine in questi mesi, fino all'epilogo, la tragedia sfiorata ieri mattina. Pasqualina sta passeggiando con un'amica, Anna Marracino, 29 anni, in via Vittorio Veneto, uno stradone nella grigia periferia a Nord di Napoli. Spunta il fratello alla guida di un «vespino». La vede. Gira le ruote e punta dritto contro le due donne. L'impatto è violento: le scaraventa per terra, arretra, le investe di nuovo, poi fugge via come impazzito. Non sente neppure ie grida di un uomo che ha assistito impotente alla scena: «Ma che fai? Le vuoi ammazzare?». Pasqualina e Anna vengono soccorse dai passanti e accompagnate all'ospedale Cardarelli. Per la prima, un lieve trauma cranico e contusioni in tutto il corpo, ma nulla di grave, nessun rischio per il bambino. L'amica se l'è cavata con qualche graffio e tanta paura. Non c'è voluto molto per rintracciare il fratello-padrone che voleva chiudere con il sangue la partita. La polizia l'ha scovato subito ed è finito in una cella di Poggioreale. Mariella Cirillo

Persone citate: Anna Marracino, Antonio Ascolese, Antonio Tedesco, Cosimo Alberino, Mariella Cirillo

Luoghi citati: Napoli