Una fotta d'oppressi bussa al mìo cuore

Il sangue di 6 bambini sulla neve di Sarajeva IL PAPA Una fotta d'oppressi bussa al mìo cuore CITTA' DEL VATICANO. Alla vigilia della grande giornata di preghiera per la pace nei Balcani, papa Wojtyla è tornato a sollecitare l'impegno degli «uomini di buona volontà», e a ringraziare l'Italia per lo slancio di generosità verso i fratelli meno fortunati della ex Jugoslavia. Rivolgendosi a 30 sindaci dell'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia, Giovanni Paolo II ha detto: «L'Italia possiede una ricca eredità culturale di pace e, anche per la sua collocazione al centro del Mediterraneo, può vantare una molteplice esperienza di mediazione fra popoli e culture diversi. Avvalendosi di questa secolare tradizione, numerose istituzioni e istanze ecclesiali e civili stanno già da tempo impegnando energie e mezzi per fronteggiare le conseguenze dell'immane tragedia, che si sta consumando a poca distanza dal territorio italiano». Giovanni Paolo II ha poi aggiunto: «Di fronte al perdurare della guerra nelle regioni della ex Jugoslavia, malgrado i ripetuti e infruttuosi tentativi di porvi fine, l'impegno degli uomini di buona volontà non deve affievolirsi. Anzi, deve ancora più rafforzarsi. Lo richiede la folla di oppressi che bussa alla porta del nostro cuore; lo esige il grande numero di bambini innocenti feriti o uccisi, di donne maltrattate e violate nella loro dignità, di credenti impediti nel libero esercizio del loro credo religioso». [Agii

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Italia, Jugoslavia