Retromarcia a Mosca Lenin resta dov'è di Cesare Martinetti

I parlamentari temono di irritare l'opinione pubblica, tutti d'accordo: «Non è il momento» I parlamentari temono di irritare l'opinione pubblica, tutti d'accordo: «Non è il momento» Retromarcia a Mosca, Leaia resta dov'è La mummia doveva essere sepolta a Pietroburgo a febbraio Ma Eltsin aveva scaricato la patata bollente alla Duma MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE So ne vanno gli inviati del Fondo monetario dal Cremlino, ma Vladimir Ilijc Lenin resta dov'è. Dopo il bombardamento del Parlamento, in fretta e furia gli avevano tolto la guardia d'onore. Sono stati tagliati i finanziamenti agli imbalsamatori che conservano la mummia. Era già stato progettato un nuovo uso «cristiano» del mausoleo sulla piazza Rossa su cui si dovrebbe edificare una gran croce ortodossa. Sono passati pochi mesi, ma la nuova-vecchia Russia, ossessionata dai fantasmi del suo ingombrante passato, ha già fatto marcia indietro. Per ora il vecchio Lenin rosta lì dov'è. Eppure mai come quest'anno l'anniversario numero 70 della morte del fondatore dello Stato bolscevico, è stato sotto tono. Il 21 gennaio, alle 7 di sera, fino a due anni fa, attraverso i nove fusi orari dell'Urss, 280 milioni di umani si formavano in silenzio per un minuto. Migliaia di persone si raccoglievano sulla piazza Rossa davanti al mausoleo che ne conserva la mummia. Venerdì sera c'erano duecento vecchietti, con i fiori, le bandierine e la loro solitaria nostalgia. Ieri, nella manifestazione organizzata dai comunisti nel centro di Mosca, c'erano non più di duemila persone. Non sembrerebbe davvero una grande iattura prendere quel che resta del suo corpo incerato come una bambola e seppellirlo nel cimitero di Volkovo, a San Pietroburgo, accanto alla madre, dove lui avrebbe voluto. Il sindaco dell'ex Leningrado, il democratico Sobchak, aveva già annunciato la cerimonia per febbraio. Ma poi anche lui ha smentito. Boris Eltsin, il 5 ottobre, mentre la Casa Bianca ancora fumava per le bombo dei suoi carri armati, aveva deciso di persona di togliere la guardia d'onore dal mausoleo, sostituendo gli impettiti soldatini in alta uniforme con semplici gai, vigili urbani. Ma poi, spaventato da una decisione difficile, aveva deciso che ai funerali avrebbe provveduto la Duma, il nuovo Parlamento. Eltsin - si sa - aspettava un'altra Duma, non questo nuovo rissoso Parlamento nel quale l'alleanza tra comunisti, agrari e i nazionalisti di Zhirinovskij è in grado di bloccare ogni decisione sgradita. Ebbene, questa Duma non solo non ha deciso, ma secondo la raccolta di pareri fatta ieri da Interfax, non ci pensa nemmeno. Sono contro non solo i vecchi conservatori, ma anche i giovani democratici. «Non è opportuno... perché prendere una decisione che creerebbe malcontento nel popolo?». Si propone un referendum tra la gente. Che è un modo elegante per dire: «Mai» Padre Gleb Yakunin, sacerdote, ex dissidente esiliato in Siberia, democratico radicale, dice che «bisognava portare Lenin fuori dal mausoleo subito dopo l'agosto del '91, oggi dal punto di vista politico non è il momento. Io non sono convinto che nel mausoleo ci siano i resti di Lenin piuttosto che una bambola di madame Tussaud. Ai tempi di Lenin, le teche con le mummie dei santi venivano aperte. Sarebbe giusto fare così anche con questa mummia artificiale». Zhirinovskij irride, ma non sceglie: «Prima di decidere bisogna sapere cosa ne pensa la gente. Se lo vuole, che lo portino via; se non lo vuole che resti lì. Comunque sia la piazza Rossa e il mausoleo sono un cimitero di mascalzoni». Ghennadi Ziuganov, leader dei comunisti, ovviamente è «sociologicamente» contrario: «La società è spaccata ed è necessario evitare di aggravare la situazione. Tanto più quando si tratta dei simboli dello Stato». Il centrista Medvedev, Nuova politica regionale, svicola: «La questione non è attuale, ci sono problemi molto più gravi». Più coraggioso Serghei Shakraj, vicepremier fino a due mesi fa, riformatore moderato: «Non si può sollevare il tema dei funerali di Lenin fino a che sono vivi quelli per i quali Lenin non è so¬ lo un uomo morto, ma un'ideologia e il senso dell'esistenza». Grigorij Yavlinskij, economista, parlamentare centrista: «Gli uomini devono essere sepolti in una maniera umana, Lenin incluso. Ma prima di tutto, bisogna conoscere il parere della gente». Solo Ekaterina Lakhova, Donne della Russia, ha coraggio: «Lenin deve essere sepolto accanto alla tomba della madre». E Eltsin? Dopo aver piegato la testa di fronte ai gradualisti che gli chiedevano il siluramento dei radicali al governo, è difficile che il Presidente compia una scelta così rischiosa. Le elezioni di dicembre e la collezione di voti rabbiosi contro le riforme fatta da Zhirinovskij consigliano prudenza. Come dice Mikhail Poltoranin, tuttora (anche se appannato) fedelissimo del Presidente: «La questione non è attuale e non dev'essere sollevata adesso: significherebbe solo gettare kerosene sul fuoco». Dunque, a settant'anni dalla morte, buon compleanno vecchio Lenin. Nella nuova Russia tutti hanno paura della tua mummia. Cesare Martinetti Zhirinovskij: «Facciano come vogliono Comunque Piazza Rossa e Mausoleo sono un cimitero di mascalzoni» Da sinistra, la manifestazione per il 70° anniversario della morte di Lenin ed il corpo nel mausoleo