La mitezza, virtù di dame e cavalieri di Lalla Romano

La mitezza, virtù di dame e cavalieri OPINIONE La mitezza, virtù di dame e cavalieri TUTTI i nostri atti sono simbolici, e alcuni lo sono di più. L'evirazione lo è in modo diciamo pure eccessivo. Così è per ogni atto violento, e la violenza singola è più grave in quanto suppone una determinazione. Quotidianamente siamo angosciati dalle notizie di violenze plurime, contro bambini e donne; chi vi ha preso parte, trascinato dall'esempio, e magari dalla passione patriottica, non colpevole. Nel caso di cui ora si parla, il caso Bobbit, si ravvisa violenza da parte dell'uomo, non tanto in un atto quanto in un comportamento di sopraffazione continua, nella donna solo nell'at^to^endicatorio. Lo spe- Lalla Romano e meno cifico del suo atto non è tanto nella determinazione, quanto un ritorno, nell'inconscio, di atti sepolti nella memoria ancestrale del suo popolo. Non capisco perché l'uomo sia stato assolto; la donna è stata assolta giustamente, ma il suo atto è stato pure violento, e lei non dovrebbe sentirsene fiera. Proprio oggi ho ricevuto dal professor Bobbio una copia di un suo saggio: Elogio della mitezza. Tra i tanti pensieri bellissimi, c'è anche questo: la mitezza è considerata una virtù femminile. Ebbene nell'uomo una virtù femminile non è il contrario della virilità, ma un suo aspetto eminente. Lalla Romano no^J alla Romano

Persone citate: Bobbio, Lalla Romano