Gli Area in anteprima il Regio si apre al jazz di G. Fer.

Gli Area in anteprima il Regio si apre al jazz Il complesso è rinato in formazione trio Gli Area in anteprima il Regio si apre al jazz Secondo appuntamento stasera al Piccolo Regio (ore 21, ingresso 23 mila lire) con la rassegna «Folk al Regio», organizzata in collaborazione con il Centro di Cultura Popolare. A dire il vero, più che di folk trattasi stavolta di jazz: sono in scena gli Area, formazione che negli Anni Settanta (quando a guidarla c'era il compianto cantante Demetrio Stratos) scrisse pagine importanti per il jazz rock italiano. Oggi gli Area rinascono nella formazione a trio con i protagonisti originali: ovvero il tastierista Patrizio Fariselli, il contrabbassista Ares Tavolazzi e il batterista Giulio Capiozzo. Il gruppo ha già tenuto alcuni concerti «di rodaggio» in piccoli circoli e centri sociali, ma è al suo debutto ufficiale su un palcoscenico importante. E a proposito di «palcoscenico importante»: il Regio non deflette dalla linea sbarazzina seguita negli ultimi tempi. Non più soltanto sacrario della linea, ma spazio aperto alle musiche del nostro secolo, che ci pare ormai ingiusto definire «extra colte». La rassegna folk proseguirà fino a giugno, con qualche modifica rispetto al programma: la serata con Alan Stivell slitta per impegni dell'artista dal 10 febbraio ad aprile, mentre i Fairport Convention saranno sostituiti, probabilmente, da Billy Bregg. Ma il mese prossimo s'inaugurerà anche il cartellone jazzistico, messo a punto in collaborazione con il Centro Jazz e l'associazione Contromusica. Il primo concerto si terrà il pomeriggio del 6 febbraio, domenica, al Grande Regio, protagonista il quintetto del fuoriclasse americano Freddie Hubbard, uno dei massimi trombettisti viventi. Seguirà, il 20 febbraio, il duo Lee Konitz-Philip Catherine; il 20 marzo ascolteremo Cedar Walton con Ralph Moore, David Williams e Billy Higgins; il 10 sarà di scena la Big Band del Centro Jazz diretta dal trombettista. Chiusura il 17 aprile con Joe Pass e Niels Henning Pedersen, altri due jazzisti stratosferici. [g. fer.]