Roma impose l'acquisto dei lettori ottici

Roma impose l'acquisto dei lettori ottici Chiesta a tutte le regioni la documentazione sugli appalti per le apparecchiature Roma impose l'acquisto dei lettori ottici Potrebbero essere sentiti come testi De Lorenzo e Duilio Poggiolini L'inchiesta sui lettori ottici, che ha coinvolto finora Piemonte, Toscana e Campania, si estenderà anche alle altre regioni italiane. E la procura non esclude che vengano sentiti come testi l'ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, pli, e Duilio Poggiolini, ex direttore generale dei servizi farmaceutici, insieme con alti funzionari del ministero, e i responsabili di industrie farmaceutiche e i rappresentanti delle associazioni di farmacisti. Il sostituto procuratore Donatella Masia ha chiesto alle altre regioni la documentazione relativa agli appalti per l'acquisto dei lettori ottici: sofisticate apparecchiature per la classificazione delle ricette mediche, che una legge voluta da De Lorenzo imponeva a tutte le Regioni. Un grosso business che, secondo il racconto di alcuni degli indagati, doveva essere spartito tra la corrente liberale dell'ex ministro e i socialisti. A dare l'avvio all'inchiesta era stato l'ex assessore regionale del Piemonte Eugenio Maccari, socialista. Avrebbe raccontato di aver incontrato a Roma l'ex segretario amministrativo del psi Balzamo, da cui avrebbe ricevuto istruzioni per gli appalti sui «lettori». A quell'incontro avrebbe preso parte anche Paolo Benelli, ex assessore regionale alla Sanità della Toscana (e ex presidente del Consiglio regionale), che avrebbe poi seguito la vicenda nei dettagli. La gara (7 miliardi) fu vinta dalla ditta Centro Matic di Firenze, che si sarebbe impegnata a versare a Maccari il 4 per cento del valore della gara, circa 300 milioni. L' 11 gennaio sono scattati gli arresti: oltre a Benelli, sono finiti in carcere Romano Conti, titolare della Centro Matic; Stefano Narducci, responsabile dei servizi farmaceutici della Toscana; Guido Vissicchio, romano, dirigente della Italsiel, società che forniva consulenze al ministero della Sanità; Giovanni Angioni, dirigente del Poligrafico di Stato, e Giorgio Verdecchia, direttore generale del Consiglio sanitario nazionale. Gli ultimi quattro vennero inseriti nella commissione (sette persone in tutto) che doveva decidere l'assegnazione dell'appalto in Piemonte. Il loro compito, quello di pilotare la gara.

Luoghi citati: Campania, Firenze, Piemonte, Roma, Toscana