Cinquemila davanti a Mirafiori di Enzo Bacarani

1 m Ieri manifestazione dei lavoratori Fiat, stamane sfilano i quadri da corso Marconi sino in Comune Cinquemila davanti a Mirafiori Impiegati e operai insieme: riaprire il dialogo Più di cinquemila persone hanno manifestato ieri mattina alla porta 5 di Mirafiori, davanti alla palazzina uffici. I lavoratori della Fiat sono scesi in sciopero per protestare contro la cassa integrazione decisa dall'azienda. Operai e impiegati insieme: per i sindacati è «un fatto storico». Lo sciopero di due ore ha interessato tutti gli stabilimenti torinesi di Fiat Auto, dalle 9,30 alle 11,30. I cortei provenienti dai diversi reparti di Mirafiori si ritrovano davanti alla porta 5. Alla manifestazione partecipano anche gli ex cassintegrati della Lancia di Chivasso e una delegazione di lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese. L'uscita dalla fabbrica di un corteo di impiegati viene accolta dall'applauso degli operai. Molti lavoratori sfilano con la copia della lettera della cassa integrazione affissa sul petto. Cortei ordinati. Corso Agnelli è chiuso al traffico per tutta la durata della manifestazione. Su un palco improvvisato si alternano numerosi delegati fino al discorso conclusivo di Pietro Marcenaro, segretario regionale della Fiom-Cgil in rappresentanza delle quattro organizzazioni metalmeccaniche (Firn, Fiom, Uilm e Fismic): «E' successo qualcosa che cambia la storia - afferma Marcenaro -, comincia un capitolo nuovo fondato sull'unità dei lavoratori. Il successo della manifestazione è stato superiore alle migliori aspettative e questo spiega che i lavoratori hanno capito le ragioni della rottura delle trattative con la Fiat». «Non abbiamo avuto la possibilità di siglare un accordo - afferma - ma solo di sottoscrivere le decisioni dell'azienda. Se la Fiat vuole riprendere a trattare, deve cambiare la sua posizione. La nostra lotta dovrà essere forte, unitaria, intelligente ed equilibrata». Si è rotto il ghiaccio, secondo i sindacati, perché anche gli impiegati non interessati direttamente dai provvedimenti dell'azienda manifestano la loro solidarietà ai colleghi colpiti. Alcuni lavoratori invocano lo sciopero generale. Marcenaro assicura che l'iniziativa sarà discussa lunedì con tutte le categorie. La manifestazione termina poco prima delle 11, i cortei cominciano a rientrare in fabbrica. «La ripresa delle trattative è legata ad una modifica degli atteggiamenti di tutti - spiega il segretario generale della Firn Piemonte, Giovanni Avonto -, purtroppo le relazioni sindacali sono ripiombate nella conflittualità». Davanti a Mirafiori c'è anche il presidente del Consiglio regionale, Carla Spagnuolo, che esprime solidarietà ai lavoratori «colpiti così duramente dal provvedimento dell'azienda». Vittorio Taruffi, uno dei promotori del Comitato impiegati, tecnici e quadri: «Bisogna riprendere al più presto le trattative per entrare nel merito del piano industriale Fiat e vedere se era proprio necessario questo cataclisma che avrà un impatto terribile su Torino. Con l'azienda si è rotto quel patto tacito di fiducia che ci aveva fatto sottoscrivere l'aumento di capitale. Abbiamo capito che davanti non abbiamo più un'industria, ma una finanziaria». Amarezza tra quadri e impiegati anche per le modalità dei provvedimenti adottati. Spiega un'impiegata: «Nemmeno i miei effetti personali ho potuto ritirare. Non so, ma una volta non era così». Come sempre divergenti le cifre sulle adesioni allo sciopero, ma ora la forbice tra azienda e sindacati si è un po' ristretta. Secondo i sindacati, le adesioni dei lavoratori Fiat allo sciopero sono state alte (tra l'80 e il 90% a Mirafiori, oltre il 95% a Rivalta) e si sono fermate anche le linee di produzione della «Punto». L'azienda dà percentuali più basse: fra il 12,5 e il 34,3% a Mirafiori (l'I 1-12% alle linee della Punto), il 34% a Rivalta. Sempre per l'azienda, tra gli impiegati l'adesione più alta è stata alla logistica di Mirafiori (21,5%). Il «Comitato impiegati, tecnici e quadri Fiat» afferma che un centinaio di impiegati si è dichiarato in sciopero pur continuando a lavorare. Un'altra manifestazione si è svolta a Rivalta dove circa due- mila persone hanno formato due cortei e hanno bloccato per mezz'ora la strada statale. Questa mattina un corteo di quadri, tecnici e impiegati partirà alle 9,30 da corso Marconi e percorrerà via Nizza, piazza Castello, via Pietro Micca, per giungere in via Milano, davanti al municipio. E' previsto alle 12,30 l'incontro di una delegazione con il sindaco Castellani. Enzo Bacarani Alcuni momenti del corteo di protesta dei lavoratori Fiat In aito, il centravanti Fabrizio Ravanelli

Persone citate: Carla Spagnuolo, Castellani, Fabrizio Ravanelli, Giovanni Avonto, Marcenaro, Pietro Marcenaro, Vittorio Taruffi

Luoghi citati: Arese, Chivasso, Mirafiori, Piemonte, Rivalta, Torino