Stop al piano regolatore di Gianni Bisio

Sospeso dal Coreco a poche settimane dall'approvazione Sospeso dal Coreco a poche settimane dall'approvazione Stop al piano regolatore Su ricorso di Alleanza verde II Coreco, Comitato regionale di controllo, ha sospeso i termini per l'approvazione in linea di legittimità del nuovo Piano regolatore di Torino sulla base di una serie di esposti presentati da Alleanza verde, Rifondazione comunista e dalle associazioni ambientaliste. La delibera era stata presentata il 3 gennaio scorso e il Coreco aveva 20 giorni di tempo per approvarla: il 19, quindi il 16° giorno utile, l'organismo di controllo ha notificato con un telegramma al Comune la sospensione, preannunciando l'invio di una lettera con una serie di quesiti derivati dagli esposti. Il Piano regolatore di Torino era stato «adottato» il 16 dicembre '93 fl'«approvazione» vera e propria toccherà poi alla Regione) con il solo voto della maggioranza. E' stato fino ad oggi il più importante atto della giunta Castellani. Vi aveva posto mano per primo il sindaco Cardetti, nell'87, che aveva incaricato lo studio Gregotti-Cagnardi. Nel corso della gestazione del Piano si sono succeduti cinque sindaci (oltre a Cardetti, Magnani Noya, Zanone, Cattaneo e Castellani) con l'intervallo del commissario prefettizio Malpica. Il preliminare venne approvato e adottato nel dicembre 1991 e su questo documento vennero raccolte le osservazioni dei cittadini. Nel periodo del commissariamento ci fu un tentativo di far approvare il piano, ma le polemiche indussero il prefetto Malpica a soprassedere, in attesa della nomina del nuovo Consiglio comunale. Con la giunta Castellani sono state recepite alcune variazioni e la polemica si è sviluppata sulla necessità (sostenuta dalle opposizioni) di ripubblicare tutto l'atto essendo intervenuti cambiamenti strutturali. Di diverso avviso la maggioranza: erano state semplicemente acquisite le osservazioni dei cittadini, che non stravolgevano i contenuti del preliminare. Non solo: il documento era stato esaminato dalla commissione consiliare competente nel corso di 42 sedute (alcune anche di 6-7 ore) che si sono tenute tra settembre e dicembre. La raffica di ricorsi al Coreco è partita subito: il giorno successivo all'approvazione della delibera, il 4 gennaio Emanuela Rampi, di Alleanza verde, ha presentato il primo. Vi si contesta la violazione preordinata della legge di salvaguardia e l'alterazione dei presupposti del Piano. Nuovo esposto, sempre di Emanuela Rampi, il 5 gennaio: viene contestata la non applicazione di una circolare del ministero dei Lavo- ri pubblici che impone la tenuta di un libro protocollo per registrare le osservazioni. Secondo l'esponente di Alleanza verde questo è stato predisposto solo nell'ottobre '93. L'8 gennaio esposto di Paolo Ferrerò (Rifondazione comuni¬ sta) per vari «vizi di procedura», l'I 1 per lo stesso motivo ricorre ancora Emanuela Rampi: l'elenco dei «vizi» occupa 8 pagine. Lo stesso giorno anche le associazioni ambientaliste attaccano il Piano e il 13 gennaio è ancora Alleanza verde a sostenere che è il- legittima l'attribuzione ai suoli di una quantità edificabilc e che le regole sui trasferimenti di cubatura «producono effetti contrari a quelli ipotizzati dal piano regolatore». Gianni Bisio * - . ■ ■ II plastico del nuovo piano regolatore approvato il 16 dicembre scorso dal Consiglio comunale Emanuela Rampi di Alleanza verde per Torino

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