Europei: una Macedonia che fa discutere di Roberto Beccantini

Europei: una Macedonia che fa discutere OGGi SORTEGGIO A MANCHESTER Ben 47 Nazioni iscritte alle qualificazioni del torneo, con fase finale nel giugno '96 in Inghilterra Europei: una Macedonia che fa discutere Oltre ai tre punti per la vittoria ci sarà la «morte improvvisa» MANCHESTER DAL NOSTRO INVIATO Un minuto di silenzio in memoria di Matt Busby, gli Europei di Sua Maestà cominciano così. Gli organizzatori s'inchinano alla statura morale dell'uomo (simply the best, semplicemente il migliore, come scrive il Daily Mail) e al cordoglio della città. Poi via a tutto quello che è sorteggio, a trentatré giorni dai «giochi» di Las Vegas. E' un'edizione da Guinness, figlia della disgregazione dell'Urss e della Jugoslavia: 47 iscritti alle qualificazioni, contro i 34 dell'ultimo rodeo; fase finale a 16 squadre (contro le canoniche 8 del passato), round conclusivo in Inghilterra, dall'3 al 30 giugno '96: otto stadi, quattro gruppi di quattro squadre, largo alle prime due di ciascun girone, eliminazione diretta dai quarti alla finale di Wembley. Oggi, alla mezza, cerimonia introduttiva negli studi di una tv commerciale: vecchie glorie (Bobby Charlton, Peters, Finney, Hurst, Butcher) e un quindicenne prodigio del Manchester United, Lee Darnbrough, maneggeranno palline e urne sotto la regia di Gerhard Aigner, il Blatter dell'Uefa. Un piccolo mondiale, infarcito di materassi e mine. Ma anche un grande ginepraio. I greci sono furibondi: la Macedonia siamo noi, non la vogliamo. E invece ci sarà, al guinzaglio di Darko Pancev. Senza bandiera e senza inno, almeno per adesso. E con un nome che è tutto un programma, «Former Jugoslav Republic of Macedonia». Insomma: non in quanto tale, ma per quello che «era». Una ex repubblica jugoslava. Il bello è che Grecia e Macedonia potranno pure sfidarsi. Da escludere, viceversa, un derby fra Turchia e Cipro. Le 47 nazioni verranno ripartite in sette gruppi di sei squadre ciascuno, e in uno di cinque. Con l'Inghilterra, ammessa di diritto, ma senza et (Taylor si è dimesso, Kendall è in rimonta su Venables), si qualificano: la prima di ogni girone; le sei migliori seconde in base alla classifica avulsa calcolata sulle prime quattro di ciascun gruppo; la vincente dello spareggio fra le due peggiori seconde. Altre cose. Tre punti per vittoria a cominciare dalle qualificazioni e non soltanto, come ai Mondiali, nella prima fase della kermesse conclusiva. Comitato spaccato, Italia favorevole (per noi, Ranucci): deciderà l'esecutivo, domani. E per esecutivo, s'intende (anche) Matarrese, arrivato ieri in compagnia di Sacchi. Confermata, in compenso, l'introduzione della sudden deatli (morte improvvisa), ribattezzata più sobriamente «decisive goal» (rete decisiva). La formula, già collaudata a livello giovanile, debuttcrà in Inghilterra a partire dai quarti di finale. Naturalmente, solo in caso di pareggio: il primo che segna dopo il 90', vince. Il tutto, però, senza sforare il tetto dei 30' supplementari. «Oltre» si andrà, come sempre, ai rigori. Stanca di baruffe da portineria, l'Uefa ha fissato undici date per dieci partite (dal settembre '94 al novembre '95) in maniera da predisporre un calendario il più possibile omogeneo. L'Italia è testa di serie. Sacchi, un allenatore fortunato. Bearzot e Vicini dovevano arrivare primi. All'Arrigo potrebbe bastare un «secondo». E' là vita. Roberto Beccantini Matarrese al sorteggio oggi con Sacchi A d. Pancev bandiera della neonata nazionale macedone