Fiat il governo pronto ad agire

Occhetto chiede i contratti di solidarietà, il Cardinal Martini riceve gli operai Alfa Occhetto chiede i contratti di solidarietà, il Cardinal Martini riceve gli operai Alfa Fiat, il governo pronto ad agire Maccanico: stiamo facendo di tutto ROMA. Molte dichiarazioni, pochi passi concreti. Della vertenza Fiat si è parlato - e tanto - anche ieri, ma di fatto nulla sembra muoversi dopo l'incontro di giovedì tra Ciampi e i sindaci di Milano, Napoli e Torino. Le posizioni delle parti restano infatti distanti e sebbene Antonio Maccanico, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, abbia detto anche ieri che «il governo sta facendo di tutto per riaprire il negoziato tra la Fiat e i sindacati», ha chiarito anche che Ciampi non potrà mettere sul piatto di una possibile trattativa nulla di nuovo rispetto a quanto deciso in precedenza. Intanto però scende in campo Achille Occhetto. Il pds segue con attenzione fin dall'inizio la vicenda Fiat e ieri il segretario ha sostenuto che un'intesa tra azienda e sindacati potrebbe «aprire la strada ad un nuovo patto democratico e alla convergenza tra forze sociali fra loro diverse ma ugualmente interessate al rilancio dello sviluppo produttivo». Occhetto chiede a corso Marconi di riaprire la trattativa ed adottare i contratti di solidarietà. In un discorso pronunciato ieri sera a Piombino, e il cui testo è stato anticipato alle agenzie di stampa, il segretario del pds ha affermato che «occorre soprattutto far capire alla Fiat che la strada della rottura unilaterale che ha imboccato è senza via d'uscita. Anche alla Fiat sono possibili contratti di solidarietà per centinaia, migliaia di lavoratori. Sarebbe una svolta; un segnale decisivo che dal più grande gruppo industriale italiano verrebbe a tutta la so¬ cietà». La Fiat, dice ancora Occhetto dovrebbe seguire l'esempio dell'Olivetti «che prevede contratti di solidarietà e cassa integrazione finalizzata alla nuova formazione professionale», o quello della Volkswagen, dove c'è stata riduzione di orario e di salario. Rilancia i contratti di solidarietà anche il segretario confederale della Cisl, Raffaele Morese: «Ilgoverno deve dire chiaro e tondo che gli strumenti per governare questa crisi sono due, contratti di so- lidarietà e mobilità lunga». La manifestazione di ieri a Mirafiori, che ha visto insieme operai e impiegati, entusiama invece la Fiom che rilancia le sue condizioni per la riapertura del tavolo. «Il negoziato potrà riprendere a condizione che la Fiat sia disposta a modificare il suo piano industriale - dice il segretario generale aggiunto Cesare Damiano -. Non è accettabile per il sindacato discutere degli strumenti di ammortizzazione sociale e non del piano di riorganizzazione, come vorrebbe». Da parte della Uil però si smorzano gli entusiasmi per una rapida ripresa delle trattative, che vengono considerate ormai troppo «politicizzate». «Se dalla diplomazia segreta del presidente del Consiglio dovesse venir fuori qualche frutto indigesto - dice il segretario generale Pietro Larizza - non saremo noi a mangiarlo». «Nessuno ha ancora presentato soluzioni credibili e gestibili - continua Larizza Ciampi ha in tasca la ricetta? Ci sono contatti riservati che autorizzano questa speranza? Io non ho modo di saperlo. Forse lo sanno, o lo sperano, Cgil e Cisl, vista l'insistenza con cui trasferiscono sul governo un potere risolutivo per chiudere la vertenza». Ieri, intanto l'arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, ha incontrato i rappresentanti del consiglio di fabbrica dell'Alfa di Arese ai quali ha espresso «l'attenzione della Chiesa di Milano ai disagi e alle sofferenze che affliggono, in questo momento, il mondo del lavoro». L'incontro era stato chiesto dallo stesso cardinale Martini. [f. man.] Guido Accornero il commercialista che controlla il gruppo Fornara

Luoghi citati: Arese, Milano, Napoli, Piombino, Roma, Torino