Ghali: pronto a colpire Deciderà il mio inviato

Ghali: pronto a colpire Deciderà il mio inviato EX JUGOSLAVIA Avvertimento Onu, in Bosnia cresce la tensione Ghali: pronto a colpire Deciderà il mio inviato L'AIA. Continua lo scaricabarile internazionale sui più volte minacciati raid aerei della Nato in Bosnia Erzegovina. Il segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali cui l'Alleanza Atlantica aveva attribuito la decisione finale in merito, scatenando contrasti tra il Palazzo di vetro ed i generali dell'Orni sul campo di battaglia - ha deciso pilatescamente di passare la patata bollente al suo inviato personale nell'ex Jugoslavia, il giapponese Yasushi Akashi, già capo dell'autorità di transizione dell'Orni in Cambogia. «E' lui che si trova in Bosnia e conosce la situazione. Io sto a New York e non so cosa sia necessario fare - ha spiegato candidamente Boutros-Ghali all'Aia, al termine della sua visita ufficiale di tre giorni in Olanda -. Se Akashi dice che gli attacchi aerei hanno un senso, allora darò l'ordine». Il segretario generale dell'Onu ha anche difeso i mediatori del conflitto bosniaco, Thorvald Stoltenberg (Onu) e Lord Owen (Unione Europea), le cui dimissioni sono state chieste giovedì dal Parlamento europeo, rilevando che «la loro missione è straordinariamente difficile e richiede una forte volontà politica. Il conflitto non si può risolvere in settimane o mesi, ci vuole grande pazienza». Frattanto i musulmani sono stati accusati di aver arrestato cinque medici e tre infermieri di etnia serba mentre stavano cercando di lasciare Sarajevo per raggiungere le linee serbe. Le autorità serbo-bosniache hanno concesso 48 ore di tempo, a partire dalle 12 di ieri, per rilasciare gli otto arrestati e i loro famigliari, consegnandoli ai serbi. Se ciò non avverrà si minacciano ritorsioni su personale medico ed infermieristico di origine musulmana operante in territorio serbo-bosniaco. Ma non sarebbe l'unica rappresaglia: un comunicato afferma anche che sarà impedita l'evacuazione dei feriti da zone musulmane lungo territori controllati dai serbo-bosniaci, che sarà rallentato il passaggio di medicinali diretti verso Sarajevo ed altre zone musulmane e che saranno riconsegnati in massa alle autorità sanitarie di Sarajevo tutti i feriti musulmani attualmente ricoverati in ospedali serbo-bosniaci. Tra le autorità sanitarie serbo-bosniache e musulmane, inoltre, verrebbero interrotti tutti i rapporti. [AdnKronos-Ansa]

Persone citate: Boutros Boutros-ghali, Ghali, Lord Owen, Stoltenberg, Yasushi

Luoghi citati: Bosnia Erzegovina, Cambogia, Jugoslavia, L'aia, New York, Olanda, Sarajevo