Scalfaro io continuo con serenità

Ppi-Segni e pds al 22% Clima teso, i giudici indagano sul «complotto», l'on. Pappalardo contesta il Presidente ScaWaro; io continuo con serenila Spadolini: basta coi falsi ROMA. «Guai alle notizie false o allarmistiche. Da qualunque parte provengano». E' Giovanni Spadolini che lancia il suo avvertimento dopo l'incredibile intreccio di voci tessuto nelle ultime 48 ore sul «complotto» contro il Presidente della Repubblica. E Oscar Luigi Scalfaro gli fa eco: «Continuiamo con serenità il nostro compito, senza fermarci». Il falso giallo della talpa al Quirinale diventa un vero caso politico che preoccupa tanto il presidente del Senato quanto il Capo dello Stato. Perché il copione ormai è sperimentato: screditare le istituzioni, spargere veleni. Spadolini ha affidato il suo allarme a una dichiarazione ufficiale diffusa ieri a metà mattinata. «Sin dagli attentati di Firenze, di Milano e di Roma ho denunciato le minacce di destabilizzazione dell'ordine repubblicano dietro le varie sigle di un terrorismo che non è morto. Dopo lo scioglimento delle Camere e l'ingresso in una campagna elettorale difficile e, per certi aspetti, senza precedenti, debbo ripetere più che mai l'appello alla calma, alla freddezza, alla totale padronanza delle proprie emozioni». Conclude Spadolini: «Occorre non creare nell'opinione pubblica stati d'animo pericolosi e contagiosi. Il rinnovo del Parlamento, con una legge elettorale che deve riparare i guasti della corruzione e della partitocrazia, non può che avvenire in un clima di responsabilità nazionale. Con i nervi assolutamente saldi». Qualcuno, invece, i nervi vuole farli saltare. Anche spargendo «notizie imprecise o allarmistiche». E la denuncia di Spadolini è a tutto campo: bisogna respingere le provocazioni «da qualunque parte provengano». Anche il Presidente della Repubblica è preoccupato. Ieri, all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola ufficiali dei carabinieri, i segni della tensione erano evidenti sul suo volto. Ma il messaggio che Scalfaro ha voluto lanciare è di fermezza. Lo ha fatto ricordando i due carabinieri assassinati in Calabria. «Ho parlato per telefono con il giovane comandante dei due militi il giorno dopo l'agguato. Non ricordo le sue parole esatte, ma il messaggio era molto semplice e chiaro: siamo profondamente feriti, ma siamo sereni e forti, non ci piega nessuno. Continuiamo con serenità il nostro compito, senza fermarci». Ecco, dice Scalfaro, questo è un «messaggio semplice e fresco che raccolgo per me e che offro come impegno e come meditazione». Il Presidente della Repubblica, insomma, non vuole cedere alle manovre e ai complotti. E di fronte alle massime cariche civili e militari riunite nella Scuola ufficiali dei carabinieri ha rafforzato i concetti che aveva già esposto martedì replicando alla studentessa che lo aveva invitato alle dimissioni per la vicenda Sisde. Un «incidente» c'è stato anche nella cerimonia di ieri, protagonista Antonio Pappalardo. Il parlamentare, eletto come indipendente nelle liste del psdi, tenente colonnello dei carabinieri ed ex animatore dei Cocer, ha abbandonato la sala proprio mentre Scalfaro stava per cominciare a parlare. Un «gesto di protesta», ha detto Pappalardo, per l'assenza del Capo dello Stato ai funerali dei due carabinieri uccisi. Antonio Pappalardo, fuori dalla sala, ha usato parole dure. «Scalfaro non è andato a Reggio Calabria perché temeva la contestazione della gente che non avrebbe tollerato ai funerali la presenza di un uomo che non ha ritenuto di dimettersi per porsi come un cittadino comune a disposizione della magistratura». Altro fuoco nella polemica. Su tutta l'oscura vicenda del «complotto» continua a muoversi anche la magistratura. Il pubblico ministero Pietro Saviotti ieri ha ascoltato come testimone Fabrizio Ferragni, il giornalista della Rai che aveva rivelato i sospetti dell'esistenza di una «talpa» della Falange armata al Quirinale. Pietro Saviotti vuole ascoltare anche il prefetto Vittorio Jannelli, responsabile del servizio «affari interni» del Quirinale, e il segretario generale della Presidenza, Gaetano Gifuni. Il magistrato è solo all'inizio del suo lavoro e non ha ancora ricevuto la documentazione sul viaggio di Scalfaro in Finlandia e, in particolare, sul suo discorso di Turku che, per alcune frasi, sarebbe stato poi citato in una telefonata minatoria della Falange armata. Enrico Singer Il presidente Scalfaro ieri alla Scuola ufficiali dei carabinieri. L'onorevole Pappalardo si è allontanato per protesta mentre parlava il Capo dello Stato

Luoghi citati: Calabria, Finlandia, Firenze, Milano, Reggio Calabria, Roma