Casini svela le sue carte « Al via mille sezioni»

«Ma noi del ecd preferiamo chiamarli Club. Segni? Si decida altrimenti non sarà mai un premier» Casini svela le sue carte « Al via mille sezioni» L'«ANTI» MARTINAZZOLI AROMA LLORA domenica vi preparate a fare un'assemblea alternativa a quella di Martinazzoli? Pierferdinando Casini, uno dei portabandiera degli «scissionisti de» dei centri cristiano democratici sfoggia il maglione d'obbligo del nuovo look berlusconiano, e nel rispondere misura le parole, tentando di imitare quelli che contano: «Ormai il nostro percorso è diverso... non antagonistico...anzi non pregiudizialmente antagonistico. Abbiamo avuto una risposta incredibilmente positiva dalla periferia». Cifre? «Ahhh, nessuna. Non gliela posso fare, ma siamo a zero sul piano organizzativo. E per questo facciamo l'assemblea domenica. Ed è sempre per questo che organizzeremo mille centri cristiano democratici. In tutta Italia». Di nuovo le sezioni? «Una cosa che sta a metà strada tra i club e le sezioni. Certo non vogliamo rimettere in piedi una struttura tradizionale». I «centri» li farete insieme a quelli di Forza Italia? (Andiamo nel polo moderato con la nostra identità e con la nostra struttura organizzata». La trattativa tra Martinazzoli, Segni e gli altri moderati può portare a qualcosa? «Un fatto è certo: dalla de sono uscite due formazioni. Una, il ecd, omogenea nella linea politica; l'altra, il partito popolare, divisa all'interno. In Veneto, ad esempio, c'è una contrapposizione frontale tra due parti del pp. Il resto si vedrà. Io spero che il tentativo di Segni riesca ma lui deve dire quello che vuole, deve smetterla di farsi trascinare prima dalla sinistra, poi da Martinazzoli, poi dai moderati. Io auspico che Segni stia con i moderati, ma deve assumersi una responsabilità altrimenti perderà ogni chance di diventare premier». Facciamo un'ipotesi: se alla fine Segni, per ipotesi, troverà sili suo programma il consenso di tutte le anime del polo moderato, voi in questo schieramento marcherete ancora la vostra identità? «Certo, perché a questo punto noi rappresentiamo un'altra cosa rispetto al pp. Loro sono la continuazione dell'esperienza di una parte della sinistra de e del mon- do cattolico, che guardava a sinistra. Eppoi siamo precisi: certo noi vogliamo che all'incontro arrivino tutti, anche Martinazzoli, ma nella chiarezza. Cioè non si può pensare ad "accordi tecnici", perché questa è una vicenda in cui gli accordi tecnici assumono la dignità di accordi politici, non sono foglie di fico, sono una scelta. E questo vuol dire che le varie Rosy Bindi debbono essere scon- f essate». Ma chi sono gli eredi legittimi della de? Martinazzoli e i suoi adesso dicono che voi ve ne siete andati tre ore prima che la de fosse dichiarata morta. Per cui non c'entrate niente.. «Sì, ho sentito anche questa ma sul piano legale abbiamo prove inappuntabili che smontano questo argomento. Noi finora siamo stati corretti, gli altri invece fanno i sordi. Ebbene, se questa storia finisce in tribunale tutti sanno di chi è stata la responsabilità». Vuol dire che anche il patrimonio del partito va diviso tra gli eredi? «Per essere chiari in alcune città i nostri amici non hanno nessuna sede per riunirsi, mentre ci sono tante sedi della de vuote. Noi non vogliamo l'esclusiva ma almeno il condominio». Volete anche la «Discusione» o «Il Popolo»? «No quelli gleli lasciamo perché sono organi clandestini». E palazzo Sturzo? «No. Su quello si tratta, quello è un immobile». [r. r.] «Ma noi del ecd preferiamo chiamarli Club. Segni? Si decida altrimenti non sarà mai un premier»

Persone citate: Casini, Martinazzoli, Pierferdinando Casini, Rosy Bindi, Segni, Sturzo

Luoghi citati: Italia, Veneto