Berlusconi manda il tg al fronte

IN DIRETTA DALLA GUERRA «Ho accolto l'appello del Pontefice contro l'indifferenza sulla Bosnia» Berlusconi manda il tg al fronte «Studio Aperto» per due settimane da Sarajevo TROMA UTTI in Bosnia, tutti a Sarajevo, tra le bombe che piovono dalle colline, in mezzo all'inferno della guerra dimenticata, dei massacri sepolti dall'indifferenza e dal cinismo. Tutti chi? Ma tutta la Finivest, ovviamente. E ovviamente «Studio Aperto» di Paolo Liguori, che dalla prossima settimana trasferirà telecamere e bagagli e trasmetterà il tg dal cuore della Bosnia, accogliendo l'appello venuto dal «soglio di Pietro, che è una delle poche cattedre attendibili del vecchio continente». Parole di Silvio Berlusconi, che sta per trasformarsi nel principe dei papisti d'Italia. Ricordate l'appello di Giovanni Paolo II per l'unità dei cattolici italiani? Il primo a inginocchiarsi davanti al Papa fu proprio lui, Berlusconi, nipote di un numero imprecisato di zie monache, l'imprenditore che si è infuriato quando i giornali parlarono di un possibile (e smentito) arruolamento di Riccardo Schicchi, padre-padrone di tutte le porno-star, sotto le insegne del Biscione. Anche stavolta Berlusconi, sebbene con una settimana di ritardo, si è mostrato il più sollecito a far proprio il messaggio del Pontefice. Non ha forse tuonato il Papa contro la vergogna di un'Europa che si disinteressa della sorte della martoriatissima Bosnia? Ed ecco il papista Berlusconi confessare il suo turbamento: «Le parole di Giovanni Paolo II sulla guerra in Bosnia mi sono rimaste dentro come in attesa di una risposta non farisaica». Subito, in concreto, la risposta «non farisaica»: se «il nazionalcomunismo di Milosevic è potuto dilagare nella disattenzione e in taluni casi nell'omertà generale», noi della Fininvest potremmo smentire il coro dei nemici che ci dipingono come la centrale del cinismo e il tempio del dio Denaro e trasferiamo «a Sarajevo direzione e redazione del tg per la durata di due settimane a partire dalla prossima». Quale telegiornale? Ma naturalmente quello del «dottor Paolo Liguori», un «papista» della prima ora, uno dei vessilliferi della campagna pacifista durante la guerra contro Saddam Hussein, leader di quel fronte (ricordate D'Alema con bimba in collo sotto le finestre di Piazza San Pietro) che trovò appunto nel Papa il suo simbolo e la sua forza. Liguori accoglie con entusiamo la proposta. E parte con tutta la troupe alla volta di Sarajevo animato dal motto: «Guerra al silenzio». Dichiara di trovare inconcepibile «che appelli come quello del Papa cadano così nel vuoto». Risultato: la Fininvest mostra il suo volto buono e premuroso. E poi ecco la smentita a chi parla dell'informazione berlusconiana come di un'informazione «militarizzata». Non è vero: l'elmetto bisogna indossarlo, ma solo per difendersi dalle schegge delle bombe. «Se dite che i tg Fininvest minano la democrazia, bene, guardate tutti i tg e giudicate», dice Liguori. Ora la Fininvest prende a cuore le sorti della Bosnia. I papisti d'Italia possono piazzarsi davanti al teleschermo, [p. bat.] IN DIRETTA DALLA GUERRA Papa Giovanni Paolo II: Berlusconi ha voluto accogliere il suo appello per la Bosnia

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