Se il «miracolo» è un diritto
Se il «miracolo» è un diritto Polemica su un pranoterapeuta che avrebbe guarito due malati di Aids Se il «miracolo» è un diritto • E' qualcosa di misterioso nella malattia dell'Aids, qualcosa che tocca un elemento e un momento vitali per l'uomo: il sangue e l'atto d'amore. Il male non invade soltanto il corpo, ma riversa dentro l'animo e sul volto un senso di angoscia, di tristezza, di lento e inevitabile disfacimento. E c'è dentro anche la continua attesa che la scienza si affretti a trovare un rimedio. Finora l'attesa è stata vana. Ora, al di fuori della scienza ufficiale, sembra che la guarigione, almeno in alcuni casi, sia arrivata attraverso l'azione di un pranoterapeuta di Vercelli. E', dunque, per mezzo di una forza misteriosa, non decifrabile, per quanto naturale, che qualcosa viene ad opporsi al rapporto misterioso che ha determinato la malattia? E' il «miracolo» che sorge dalle forze sconosciute dell'uomo in aiuto a un altro uomo? Può darsi che si tratti di qualche caso del tutto singolare, ma è innegabile che dentro l'animo afflitto si risvegli quell'altra cosa misteriosa per l'uomo che è la speranza. Ci sono processioni di malati che, a Roma, entrano in un portone vicino al Vaticano per recarsi dal vescovo Milingo. Si affollano le chiese dove il vescovo africano raccoglie infermi e devoti. Milingo viene dall'Africa misteriosa; secondo la cultura del suo Paese, vede in ogni malattia forze cattive di spiriti e di demoni; le sue terapie sono la preghiera e gli esorcismi. Come vescovo, fortemente e candidamente credente, egli rimuove da sé la capacità di ogni forza terapeutica per prenderla direttamente da Dio. Ma intanto dona guarigione e nutre di speranza ogni uomo infermo e ogni donna sofferente che gli si avvicini. Probabilmente, anche per questi casi di Aids sparito, non c'è bisogno di scomodare il Cielo per gridare al miracolo. Qualche uomo di Chiesa, con atteggiamenti savonaroliani, al primo apparire della malattia del secolo, ha parlato di castigo di Dio su un'umanità perversa, infangata nei vizi della carne. Poi lo stesso papa Wojtyla, in diversi incontri per il mondo, ha proclamato che Dio non è un castigatore, ma uno che ama tutti, anche gli ammalati di Aids. Se la malattia misteriosa non viene da Dio, ma dall'uomo, anche la sua guarigione, come altre guarigioni, verrà dall'opera umana. Per ora essa arriva misteriosamente da un flusso di mani: misterioso il male, misterioso il suo risanarsi. Ma non si spegne la speranza che, un giorno, essa possa arrivare normalmente da una chiara e scoperta vittoria scientifica. Domenico Del Rio SERVIZI A PAGINA 12
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