Ecolibama, la Cassazione respinge i ricorsi: i condannati tornano in cella
Ecolibama, la Cassazione respinge i ricorsi: i condannati tornano in cella Ecolibama, la Cassazione respinge i ricorsi: i condannati tornano in cella Carcere per i 6 inquinatori Dario Asterò di Serravalle, Giuseppe Fedele di Novi devono scontare sei anni. Dai tre ai quattro anni, il padre e tre fratelli Giacobone. Tre miliardi il risarcimento danni ALESSANDRIA. Finiranno in carcere Dario Asterò e Giuseppe Fedele, 60 e 63 anni, di Novi Ligure e Serravalle Scrivia, amministratori «di fatto» dell'Ecolibarna, e gli autotrasportatori tortonesi Adriano, Giuseppe, Franco e Floriano Giacobone, di 35, 74, 38 e 32 anni, accusati di adulterazione di sostanze alimentari. La prima sezione della Cassazione ha infatti confermato le sentenze di condanna pronunciate nei loro confronti il 9 giugno '93 dalla Corte d'Appello di Torino, che aveva raddoppiato le pene inflitte il 2 giugno'92 dal tribunale di Tortona chiamato a decidere, in primo grado, sulla vicenda delle migliaia di bidoni contenenti rifiuti tossici scoperti nella primavera del 1986 lungo il torrente Scrivia. I giudici tortonesi avevano riconosciuto gli imputati colpevoli solo di tentata adulterazione di sostante alimentari (e il pubblico ministero Rosario Spina aveva ricorso), mentre i colleghi di Torino avevano considerato «consumato» il reato e su questa posizione si è allineata la Cassazione. A Dario Asterò e Giuseppe Fedele nel giugno scorso erano stati inflitti sei anni di reclusione ciascuno, ad Adriano e Giuseppe Giacobone quattro anni ognuno e tre anni a Franco e Floriano Giacobone, tutti componenti una stessa famiglia. Il condono era stato applicato a tutti nella misura di due anni. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Mario Boccassi, Aldo e Franco Paneri di Alessandria, professor Coppi di Roma, mentre Provincia, Regione, Comune di Tortona e di Carbonara Scrivia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, si erano costituti parte civile con gli avvocati Claudio Simonelli, Andrea Ferrari e Luca Gastini. La fetta più consistente del risarcimento danni - tre miliardi - dovrebbe andare allo Stato, cento milioni alla Provincia, 300 milioni ciascuno alla Regione e ai due Comuni tortonesi. I legali dovranno ora avviare una causa civile per cercare di recuperare almeno una parte delle somme. Nella causa penale erano coinvolti numerosi altri imputati la cui posizione non è stata però esaminata dalla Suprema Corte: alcuni infatti erano stati assolti, altri non avevano fatto ricorso. Si è così definitivamente chiusa una lunga, complessa vicenda inziatasi con il ritrovamento lungo lo Scrivia dei rifiuti tossici che l'Ecolibarna di Serravalle Scrivia avrebbe dovuto smaltire mentre in realtà si limitò ad ammassare. Dario Asterò, considerato uno dei soci occulti della ditta serravallese (lui invece ha sempre detto di essersi limitato a svolgere consulenza amministrativa) da qualche mese è dottore in Giurisprudenza. Si è laureato all'Università di Alessandria con il massimo dei voti, la lode e la menzione, dopo aver superato tutti gli esami con una raffica di trenta e trenta e lode. Ha discusso una tesi su problemi di diritto procedurale civile internazionale e, poche ore dopo, si è iscritto a Scienze politiche. [e. e] Tre dei condannati. Dario Asterò, 60 anni, Giuseppe Fedele, di 63, e Adriano Giacobone, di 35, il più noto dei fratelli
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