L'assessore «Presto toccherà agli abusivi lungo i fiumi» di Beppe Minello

L'assessore «Presto toccherà agli abusivi lungo i fiumi» Dopo anni di battaglie il Comune fa sgomberare il demolitore Ruspe sul cimitero d'auto Risanata l'area di via Salbertrand Sorgeranno case e giardini pubblici Dopo anni di battaglie giudiziarie, proteste scritte e verbali degli abitanti del quartiere, ieri sono intervenute le ruspe per ripulire l'area all'angolo fra via Salbertrand e via Servais occupata da un autodemolitore abusivo. Il lavoro, affidato all'Amiat, terminerà domani. Là dove fino a ieri erano accatastate carcasse d'auto il proprietario dell'area, secondo quanto prevede il nuovo piano regolatore, dovrebbe poter costruire case, ma la fetta più grossa diventerà giardino pubblico. L'ordinanza di sgombero ha anche un valore simbolico: dimostrare la volontà dell'amministrazione comunale di intervenire su un problema, quello degli autodemolitori abusivi, che contamina almeno un centinaio di zone della città, tanti ne ha contati il censimento voluto dal Comune. «E molti - dice l'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti - sono su aree delicate come lungo i fiumi. La prossima volta toccherà a loro perché intendiamo iniziare a dare corpo al progetto "Torino città d'acque" che prevede di recuperare a parco le sponde dei fiumi e torrenti cittadini». Tutti gli autodemolitori cittadini sono, a rigor di legge, abusivi. Non per colpa loro, ma del Comune che non ha mai individuato, come prevede una legge di oltre un decennio fa, le aree dove chi vuole possa lavorare correttamente. «Regione, Provincia e Comune - spiega Roberto Novara, rappresentante locale dell'Ana, l'Associazione nazionale della categoria - si sono sempre rimpallati la responsabilità». Gli autodemolitori «seri» sono quelli autorizzati dalla Pro- vincia ad «ammassare e stoccare provvisoriamente» le carcasse e si preoccupano di recuperano da ogni auto i liquidi altamente inquinanti: olii, refrigerante, acidi delle batterie. «Ma l'autorizzazione - spiega Novara - la Provincia l'ha data a tutti senza distinzioni». E molti lavorano infischiandosene della legge e della salute pubblica, quando non fanno di peggio. E' il caso dell'autodemolitore di via Salbertrand: Nunzio Insinna, 44 anni, al quale già tre anni fa il pretore ordinò di smantellare la sua azienda e bonificare l'area visto che durante un'ispezione si era scoperto che, invece di recuperare gli olii e i liquidi inquinanti, Nunzio Insinna li disperdeva nel terreno. Da allora più volte polizia e magistratura hanno avuto occasione di occuparsi di lui: da alcuni alloggi di via Salbertrand e via Sassari aveva ricavato squallidi monolocali che affittava a nigeriane a prezzi esorbitanti. «Devo mantenere i miei quattro figli», si sono sempre giustificati lui e la moglie: «E poi nessuno dà una casa ai "neri". Io sì». «Facciamo una certa fatica a cambiare la nomea che circonda la categoria - dice Roberto Novara - ma il nostro è un lavoro utile e dignitoso come altri e l'amministrazione comunale avrà tutta la nostra collaborazione se intende regolamentare il settore. Ma si ricor¬ di i propri doveri». Novara è uno degli autodemolitori che aderiscono all'iniziativa «Fare» della Fiat, che punta a riciclare tutto ciò che è possibile di un'auto. I cristalli vengono trasformati in bottiglie e bicchieri, dai paraurti si ricavano le canaline interne di alcuni modelli Fiat (Tipo e Punto), mentre la gommapiuma dei sedili diventa il sottofondo delle moquette. Da qualche tempo si recuperano anche i metalli preziosi dei catalizzatori delle marmitte. Da ciò che rimane dell'auto, i demolitori smontano i ricambi ancora validi, mentre il resto finisce alle fonderie. Beppe Minello L'assessore «Presto toccherà agli abusivi lungo i fiumi» Così appariva l'area fra le vie Salbertrand e Servais occupata dalle carcasse di auto

Persone citate: Gianni Vernetti, Nunzio Insinna, Roberto Novara, Tipo

Luoghi citati: Novara, Salbertrand, Torino