Il tecnico delle cinesi da record ha venduto la ricetta della sua bevanda a base di sangue di tartaruga

Il tecnico delle cinesi da record ha venduto la ricetta della sua bevanda a base di sangue di tartaruga Il tecnico delle cinesi da record ha venduto la ricetta della sua bevanda a base di sangue di tartaruga Vale 2 miliardi l'illusione del filtro magico DA Pechino l'annuncio dell'immissione sul mercato, entro tre mesi, della «pozione di energie vitali» servita nell'ultima stagione alle podiste cinesi per battere tanti primati del mondo. L'operazione è condotta dallo stesso loro capo, quel Ma Junren che le tiene unite sotto un regime conventuale e che punisce sino al rawedimento coatto Liu Dong, una campionessa, se si innamora e si pettina da civetta. L'accordo commerciale è con il gruppo Jiri di Canton. Questo Ma Junren, che evidentemente deve detenere una specie di brevetto, o quanto meno deve essere l'unico possessore della formula, prende 10 milioni di yuan, circa 2 miliardi di lire: da spendere, si capisce, per le sue atlete, anche se adesso lui, per contrasti assortiti con le autorità sportive della sua regione di Liaoning, è dimissionario, in attesa che sentenzino autorità più alte, di partito e di governo. Per la produzione della pozione - che non è doping, almeno per l'antidoping attuale - da parte della medicina tradizionale. Il prodotto, che arriverà fra di noi molto presto (ci sono i prodromi di un'invasione commerciale, ne diciamo più avanti), dovrebbe contenere sangue di tartaruga dal carapace molle, brodo di licheni concimati con carcasse di insetti del Tibet, e chissà cosa d'altro. Qualche mese fa proprio Ma Junren offrì ad un giornalista inglese l'esclusiva della decapitazione di una di queste tartarughe (costosissima, sui 6 milioni di lire l'una, disse) e della immediata suzione del sangue da parte delle sue atlete. Si disse anche di altre diavolerie, oltre al brodo di licheni, ma poi lo stesso stregone sembrò fare marcia indietro quando, ai Giochi asiatici di fine 1993 a Manila, parlò invece in maniera aulica («Noi imitiamo il passo delle antilopi») di biomeccanica, e si lasciò scappare qualche risatina allorché gli chiesero del sangue di tartaruga: come di uno scher¬ zo giocato a tutti. Nella storia dello sport ci sono tante pozioni magiche: su tutte forse, per impatto da vittoria, il latte di renna che avrebbe fatto volare il pedone finlandese Lasse Viren ai Giochi di Monaco 1972 e di Montreal '76. La vera scienza dell'alimentazione ha fatto passi da gigante, ma la voglia di mistero è più forte. Seul 1988 fu anche, per la spedizione azzurra, il caso di Brain (cervello), associazione fra atleti e tele-

Persone citate: Lasse Viren

Luoghi citati: Canton, Manila, Monaco, Pechino, Tibet