Avanzo primario di 27 mila miliardi. Più 180 mila in interessi

Avanzo primario di 27 mila miliardi. Più 180 mila in interessi Avanzo primario di 27 mila miliardi. Più 180 mila in interessi Senza Bot bilancio attivo / conti '93 del Tesoro ROMA. Il bilancio dello Stato nel '93 è risultato in attivo di 27.000 miliardi: senza contare gli interessi su Bot, Cct, Btp e simili, beninteso. Era già successo nel '92, ma per una cifra molto più modesta. Per molti anni nel futuro il deficit pubblico sarà soltanto causato dalla necessità di ripagare le dissennatezze finanziarie della Prima Repubblica. I 27.000 miliardi sono quello che tecnicamente si chiama «attivo primario»: risultato della differenza tra l'effettivo deficit da finanziare, 153.000 miliardi, e gli interessi corrisposti, oltre 180.000. Su ogni cento lire che gli italiani hanno pagato di tasse nel '93, quaranta sono servite a pagare gli interessi sul debito pubblico; sono ritornate cioè nelle tasche di chi detiene titoli di Stato (per la maggior parte, una quota degli italiani stessi). La difficoltà di ridurre il carico fiscale, promesse elettorali a parte, sta qui. Come si sa, i tassi di interesse si formano su un mercato internazionalizzato, e dipendono molto dalla fiducia in chi governa. Le cifre di consuntivo provvisorio del bilancio '93 sono state ufficializzate ieri dal ministero del Tesoro. E' stato proprio il rapido ridursi dei tassi di interesse nel corso del '93 a far sì che fosse superato solo di poco l'obiettivo fissato dal governo Ciampi, 151.800 miliardi. Nonostante il bilancio '93 si fondasse sulla durissima manovra del governo Amato, la recessione ha inevitabilmente aumentato alcune spese e ridotto alcune entrate. L'originario obiettivo posto per il '93 dal governo Amato, in carica fino all'aprile scorso, era stato di 148.000 miliardi di deficit («fabbisogno finanzario di cassa» nell'esatto termine tecnico); Ciampi, trovando al suo ingresso in carica la situazione peggiorata, lo aveva dovuto spostare a 151.200 pur con gli effetti della «manovra aggiuntiva» della scorsa primavera. Il deficit del '92 era stato pari a 158.000 miliardi: nel '93 quindi c'è stata la prima riduzione in cifra da molti anni a questa parte. Per volume del deficit rispetto al prodotto interno lordo, 9,8%, l'Italia resta in testa nella Cee, Grecia esclusa. Quest'anno, secondo la legge finanziaria '94, il deficit dovrebbe ulteriormente diminuire a 144.200 miliardi. L'obiettivo è già a rischio a causa del prolungarsi della recessione e dello squilibrio dei conti Inps che già appare maggiore del previsto. E' probabile che in primavera occorra una manovra ag¬ giuntiva, ma il ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio smentisce di aver mai parlato di necessità di maggiori entrate ossia di altre tasse. Esistono spazi anche per agire sulle spese. Nella classificazione semplificata offerta ieri dal Tesoro, nel '94 diminuiranno le spese per la difesa (-3,5%), per gli aiuti internazionali (-6,1%) per l'università e ricerca (2,7%), per l'istruzione e cultura (2,2%), per gli interventi nelle aree depresse (-5%); cresceranno quelle per la giustizia ( + 6,5%), per il lavoro ( + 7,4%), per la sanità ( +1,1 %) e l'agricoltura ( + 9,4%). [s. L] Andrea Monorchio

Persone citate: Andrea Monorchio, Ciampi

Luoghi citati: Grecia, Italia, Roma