Kim Basinger senza tetto nel deserto di Hollywood di F. P.

Kim Basinger senza tetto nel deserto di Hollywood Kim Basinger senza tetto nel deserto di Hollywood PIANGONO LE STAR m NEW YORK im più sfortunati sono stati ■ Kim Basinger e Alee Baldwin, la cui casa di novelli sposi è stata quasi completamente distrutta, e Denzel Washington che dispera di poter recuperare qualcosa della sua. Ma anche le case di Danny De Vito, Quincy Jones, Vanna White, John Goodman e altri nomi celebri di Hollywood si sono trovate a pagare un certo prezzo al terremoto. Alcuni di loro si sono subito messi all'opera per risistemare le cose, in base alla filosofia californiana secondo cui, comunque, «è meglio essere sbattuti ogni tanto che morire di freddo nella East Coast». Altri, come il cantante country Clint Black, non riescono ancora a trovare il coraggio di entrare nuovamente in casa («E' come se ci fosse un intruso violento e pericoloso») e altri ancora non intendono proprio rivederla più, la loro casa, come la stella televisiva Brett Butler, che ha preso il primo aereo che ha trovato, si è installata in un albergo dell'Arizona e dice di non avere la minima intenzione di rifarsi viva in California. Del resto, osserva, la presenza stessa degli «studios» in quella zona è una cosa assurda. Già, gli studios. Che ne è stato? Per molti attività ridotta, per altri vacanza totale, almeno per qualche giorno. Le riprese della nuova, romantica commedia che vede protagonista Julia Roberts, «I Love Trouble» con Nick Nolte, sono state sospese, e così il numero tre di «Poliziotto a Beverly Hills» con Eddie Murphy. Oltre tutto le scene previste in questi giorni erano «in esterni», nel primo caso al centro di Los Angeles, nel secondo per l'appunto a Beverly Hills, e non era proprio possibile. Poco male, l'uscita dei due film è programmata per il prossimo autunno e non saranno alcuni giorni di sospensione a creare problemi, come invece può succedere con i «serials» televisivi, che devono essere sfornati a rotta di collo e hanno tempi di lavorazione molto stretti. «Dovremo lavorare giorno e notte per far fronte alle scadenze», dice Barbara Brogliatti, della Warner Bros., che produce quelli di maggiore successo, dal famoso «Murphy Brown» - quello con cui l'anno scorso polemizzò l'allora vicepresidente Dan Quayle come se si trattasse di una persona vera e ricevette in cambio una puntata interamente dedicata che gli levò la pelle - a «Family Matters»; da «Sisters» a «Full Hou- se». Anche alla «Mtm» stessa storia. La lavorazione della loro produzione più famosa in Italia, «Beverly Hills», è stata sospesa per cinque giorni, poi si vedrà; quella di «Married with Children» (seguitissima e piccante, anche se ultimamente è stata un po' castigata dopo che una «madre di famiglia» aveva minacciato di lanciare il boicot¬ taggio dei prodotti dei suoi sponsor) ha subito la stessa sorte e il «Tonight Show» di Jay Leno, quello che ha preso il posto del leggendario Carson e che viene trasmesso ogni sera in diretta sulla «Nbc», è saltato lunedì sera, proprio nel momento in cui la sua «audience» viene aggredita dal concorrente David Letterman, che invece trasmette da New York sulla Distrutti i set degli studios Sospese le «soap operas» e gli show tv più popolari a d o s Kim Basinger e Danny De Vito Tre uomini della Guardia Nazionale a Hollywood Qui accanto Julia Roberts «Cbs». Ultima, «pericolosa» idea di Letterman: quella di chiamare in trasmissione il figlio viziatissimo del sindaco Rudolph Giuliani, al solo scopo di fargli disturbare la trasmissione come aveva fatto con il discorso inaugurale del padre. Gli artisti, si sa, sono superstiziosi, e a nessuno è sfuggito che proprio lunedì sera era previsto, in una sala di Los Angeles, lo «screening» di «Nostradamus», prodotto dalla «Communion». La scena iniziale di quel film è la visione di una moderna città, non identificata, che viene distrutta da un terremoto. Molti all'idea sono rabbrividiti. Ma il produttore Edward Simons ha cercato di scherzarci su, non si sa se per farsi coraggio. «Ho lavorato moltissimo a questo progetto e mai e poi mai avrei pensato che una predizione di Nostradamus si avverasse proprio al momento di presentarlo. Lui, come si sa, predisse un terremoto per il 1993. E' leggermente in ritardo, ma credo che possiamo perdonarlo», [f. p.]

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