«Prima di morire ucciderò il mio stupratore» di Fabio Galvano

«Prima di morire ucciderò il mio stupratore» Anne ha 35 anni, ne aveva 10 quando fu violentata. Gli spettatori telefonano: «Brava, fai bene» «Prima di morire ucciderò il mio stupratore» Annuncio-choc alla Bbc di una scrittrice malata di cancro VENDETTA FINALE E' LONDRA dolce, dicono, il piacere della vendetta: soprattutto se atteso per tutta la vita. Ma l'Inghilterra esplode - divisa fra chi la sostiene e chi l'invita invece a desistere • dopo la drammatica minaccia di una donna nel corso di uno dei più seguiti programmi della Bbc. «Sto morendo di cancro e non ho quindi nulla da perdere», ha detto Anne Reid fra lo sgomento generale, nel suo bell'accento scozzese: «Prima di andarmene ammazzerò quel maledetto che mi ha violentata da bambina». Una pausa, nel silenzio generale. «Sarà la mano di Dio a ucciderlo». Poi gli applausi scroscianti di una parte del pubblico, mentre ai centralini della Bbc cominciava l'intasamento telefonico che fa sempre da scia ai programmi più controversi. Oggi la Beid, 35 anni, attende una visita della polizia. Potrebbe essere accusata - e subito processata - per minacce. E forse la storia finirà così, con la bella soddisfazione di essere riuscita per qualche ora a far tremare il vigliacco che la violentò quando aveva appena dieci anni, lasciando una cicatrice indelebile che neppure la malattia e l'incubo della morte riescono a cancellare. O forse no: forse Anne Reid ha preso sul serio quell'improvvisa possibilità che il destino le ha offerto. E straordinariamente, in quest'Inghilterra dove la spirale dei reati a sfondo sessuale sembra inarrestabile, molti le danno ragione. Le dicono: fai bene. «Lo ucciderò», ripete Anne Reid dalla sua casa di Gants Hill, nell'Essex. Vi si è trasferita da tempo, da quando lasciò la Scozia: ci abita con il figlio Karl, di cinque anni, e con la figlia Kandy, di quattro. Sono i bambini a cui ha dedicato un libro autobiografico di discreto successo, che s'intitola «The Trea- sure Chest», la cassa del tesoro. Vuol essere un testamento e un vademecum, forse anche un modo di esorcizzare i demoni che la perseguitano da un quarto di secolo. E' qui che si è ricostruita l'esistenza, dopo essere fuggita da casa, avere trascorso anni con una famiglia adottiva, avere cercato di dimenticare il passato costruendosi a sua volta una famiglia su cui riversare un mare d'affetto. Ed è qui nell'Essex, in quella che è ormai la grande periferia dell'immensa Londra, che sta assaporando in questi giorni il gusto della vendetta sull'uomo che era di casa, che lei chiamava «zio». «Sono serissima», conferma a chi le domanda se la sua non sia stata una boutade polemica, un fuori-programma a effetto nel quotidiano dibattito sui casi della vita che s'intitola «Kilroy» e che ò gestito da un ex deputato laborista riciclato in intervistatore di successo, Robert Kilroy- Silk. Ieri si discuteva proprio il tema della vendetta, ma forse nessuno sospettava che si arrivasse a tanto. «Quando sarò nelle mie ultime settimane di vita ha detto la Reid - andrò in Scozia e ucciderò quel pazzo per il modo in cui ha rovinato l'esistenza mia e dei miei bambini. Ha fatto quello che ha fatto a una giovano bambina innocente e ora deve pagare. Se non lo farà la legge, lo farò io». «Fa bene, quell'uomo deve pagare per l'umiliazione che le ha inflitto», ha commentato un'altra protagonista della trasmissione. Ma non ò questione di umiliazione, nel Paese dove la violenza sessuale contro i bambini è notizia d'ogni giorno, dove proprio in queste ore si svolge in Galles un processo per pedofilia contro dodici genitori accusati di un turpe scambio di figli, violentati e poi minacciati perché tacessero, e in Inghilterra un altro processo contro una donna accusata di avere ucciso l'uomo che aveva violentato la sua bambina di quattro anni. Ma c'è anche, nonostante l'orrore e l'indignazione, la voce della ragione. «Sarebbe un terribile errore replicare a un delitto con un altro delitto», ha detto una donna. Più tardi Anne Reid ha ripetuto le minacce: «Quando le mie condizioni peggioreranno lo ucciderò. Gli spappolerò semplicemente il cervello, non ho nulla da perdere. Morirò comunque, e se ciò mi accadrà in prigione non farà molta differenza. Lo finirò con un solo colpo, alla testa». La pistola? «Non è difficile trovarne una nell'ambiente criminale dell'East End londinese». «Rischia davvero di farlo», commenta allargando le braccia il suo editore londinese: «E' come se fosse la sua ultima missione nella vita». Fabio Galvano

Persone citate: Anne Reid, Reid, Robert Kilroy- Silk

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra, Scozia