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Tv «proibita» Tv «proibita» No ai politici nei talk-show ROMA. Nuove, severe regole per l'imminente campagna elettorale in vista delle elezioni ' politiche anticipate. Dal prossimo 25 febbraio fino alle politiche del 27 marzo candidati alle elezioni, esponenti di partiti e movimenti politici, membri del governo, delle giunte e dei consigli regionali e degli enti locali non potranno partecipare alle trasmissioni di intrattenimento delle reti televisive captate in Italia, sia pubbliche che private. I politici, ad esempio, non potranno mettere piede in trasmissioni come «Maurizio Costanzo Show» della Finivest o «Domenica in» di Raiuno a decorrere dal trentesimo giorno precedente la data delle votazioni per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. E' quanto stabilisce il documento di indirizzo della commissione di vigilanza sulla Rai-Tv, che avrà formale approvazione oggi al termine delle votazioni in commissione, e che recepisce in pieno il quinto comma dell'articolo 1 della legge elettorale 515 varata nel 1993. Ad estendere alle emittenti private il divieto, previsto nel documento della commissione di vigilanza per la concessionaria di Stato, provvedere un regolamento che il garante per l'editoria professor Giuseppe Santaniello è stato invitato ad emanare dalla stessa commissione parlamentare entro la prossima settimana. Nei trenta giorni antecedenti le elezioni, i politici sono ammessi «con riserva», invece, alle trasmissioni informative «riconducibili alle responsabilità» di una specifica testata giornalistica. In questo caso, la loro presenza in trasmissione «deve essere limitata esclusivamente all'esigenza di assicurare completezza e imparzialità dell'informazione». Ciò dovrà verificarsi, come si è detto, tanto nelle trasmissioni della Rai (come prevede il testo di indirizzo della vigilanza) quanto in quelle delle Tv private, secondo le disposizioni che il garante si appresta a sancire nel regolamento pronto a giorni. [Asca]