Il bus anti-rumore di Giuliano Dolfini

LAtm dichiara guerra al frastuono in città LAtm dichiara guerra al frastuono in città Il bus unti-rumore Sarà provato in centro Una parte dei 74,1 decibel che ogni giorno attentano ai nostri timpani provengono dai motori di tram e autobus. Ora in città come Bologna, Genova, Milano, si torna a puntare sul filobus, sistema di trasporto elettrico a filo. Più ecologico, perchè più silenzioso. Cosa intende fare Torino? Risponde Giovanni Fava, direttore generale dell'Atei: «Filobus? Il ritorno a questo sistema è ingiustificato. Un bus elettrico costa il doppio del diesel. Poi dovremmo rifare tutta la linea aerea di distribuzione dell'energia. Preferiamo puntare sulla realizzazione delle linee 1 e 4 della Metropolitana. Anche perché i flussi di traffico sono su queste direttrici». Ossìa da e verso Rivoli, da e verso Mirafiori. A Torino i primi filobus comparvero nel 1931. Con questo sistema si arrivava anche fuori città, fino a Chieri est, e a Rivoli a ovest. Quella per Rivoli fu l'ultima linea a essere smantellata nel '78. Subentrarono gli autobus. Fu una scelta strategica, poiché già allora si parlava del metrò. Che è rimasto nel libro dei sogni. Dice Fava: «Buona parte degli autobus hanno i requisiti più moderni per limitare inquinamento e rumore, con un decibel in meno di altri modelli». Può sembrare poco: ma se si considera che ogni 3 decibel si raddoppia l'intensità di rumore, ecco che un decibel in meno equivale a una riduzione superiore al 30 per cento. Aggiunge Fava: «Certo, è possibile fare ancora meglio. Però costa. E molto. Per sostituire un chilometro di binario normale occorre un miliardo. Se utilizziamo binari che assorbono onde sonore e vibrazioni saliamo a tre miliardi. Ma i soldi non li abbiamo. Anche perché ogni anno dobbiamo rifare 10 chilometri di linea». Secondo i tecnici dell'Atm con i nuovi binari in via Cernaia angolo via XX Settembre ed in via Pietro Micca, il frastuono è sceso da 82 a 79 decibel. Sono calate anche le vibrazioni. Un notevole miglioramento si è avuto con le nuove motrici, decisamente più silenziose. L'Atei dispone di mille autobus e 300 tram. Duecento sono veterani, rifatti più volte. «Anche per loro abbiamo ottenuto un calo del rumore, sostituendo la rotella con il pantografo. L'ammodernamento ci è costato 40 miliardi. Pure i carrelli hanno avuto nuovi ammortizzatori». Ma l'Atei ha in serbo una novità. E' il «Duobus», nome del- l'autobus a trazione elettrica e motore diesel di 2300 centimetri cubici costruito per alimentare le batterie. Verrà utilizzato per i percorsi in centro. Dicono all'Atei: «E' più silenzioso e meno inquinante dei bus normali». Ultimo accorgimento, la lubrificazione delle ruote dei tram nelle curve, dove il forte attrito provoca un gran fracasso. Se l'Atm tenta di abbassare il rumore dei propri mezzi, anche i vigili urbani controllano. Franco Manina, responsabile del Nucleo ecologico: «Ogni sezione è dotata di un fonometro. Ci avvaliamo anche del laboratorio di Sanità pubblica di Grugliasco». Nel '93 i vigili sono intervenuti 530 volte per bloccare i fracassoni. Sono state 430 le contravvenzioni (50-200 mila lire) appioppate agli automobilisti. Cento i rapporti al pretore per disturbo alla quiete pubblica (discoteche, spettacoli, radio e televisori ad alto volume, liti). E il giudice li ha tramutati in ammende da 200 a 600 mila lire. Giuliano Dolfini

Persone citate: Franco Manina, Giovanni Fava

Luoghi citati: Bologna, Chieri, Genova, Grugliasco, Milano, Rivoli, Torino