I SOSPETTI CAMBIANO IL CALCIO di Gian Paolo Ormezzano

I SOSPETTI CAMBIANO IL CALCIO ARBITRO SOSTITUITO I SOSPETTI CAMBIANO IL CALCIO LA notizia ufficiale: l'Uefa ha sostituito, per il ritorno di Supercoppa europea Milan-Parma, l'arbitro olandese Blankenstein con lo svizzero Roethlisberger. Il motivo ufficiale: otto giocatori del Parma sono già ammoniti in campo continentale, una seconda ammonizione significherebbe squalifica automatica per l'incontro di Coppa delle Coppe fra Parma e Ajax, e l'Ajax è una squadra olandese. Il commento ufficiale: massima stima per Blankenstein, ma non è prudente metterlo in situazione di influenzare indirettamente, con decisioni anche corrette, un match in cui è impegnata una squadra del suo Paese. Tutto nella norma, come si dice del colesterolo, considerando poi l'«intrusione» di una sfida ufficiale e imprevista, la Supercoppa, con valore ufficiale per le squalifiche Uefa. Tutto nella norma, da sempre si evita che un arbitro mettiamo di Roma arbitri una squadra romana (però che fascino avrebbe un derby torinese diretto da Pairetto o da Trentalange): non per sfiducia nei direttori di gara, non per cultura del sospetto a ogni costo, ma per considerazione purtroppo doverosa dell'esistenza della malafede altrui. Però qualcosa di nuovo c'è, fuori non dalla norma, ma dalla consuetudine: ed è il provvedimento preso contro un altro provvedimento. In altri tempi l'Uefa avrebbe probabilmente sorvolato su inviti alla prudenza, su sospetti larvati, e avrebbe approfittato dell'occasione per riaffermare la sacralità dell'arbitro al di là del suo passaporto. Si tratta di un altro segnale del calcio che sta cambiando. Scavando nel passato, si trova un guardialinee svizzero di origine italiana cambiato per una partita di coppa dell'Inter: ma se ne parlò poco. Adesso invece si fa attenzione a certe cose. E già nasce la contro-controconsiderazione: questo svizzero, per non sembrare italofilo, sarà sereno verso il Parma? D'altronde ormai ci sono squadre che calibrano l'uso dei loro giocatori in relazione alla situazione della scheda disciplinare degli stessi, e magari se c'è un certo incontro caldo affidato ad un certo arbitro rigido lasciano a riposo il diffidato (in campionato) o anche il semplice ammonito (in coppa), per non rischiare di non averlo nell'importantissimo match successivo. Non è magari malafede, non è mancanza di stima nell'arbitro, è soltanto prudenza, legittimata da chi, in alto, ha da sempre deciso che anche il miglior arbitro del mondo è psicologicamente condizionabile, o che anche il migliore tifoso del mondo è psichicamente labile e propenso a pensare alle cosacce più «acce». Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Pairetto, Roethlisberger, Trentalange

Luoghi citati: Parma, Roma