I killer delle cosche uccidono 2 carabinieri di Enzo Laganà
L'agguato ieri sera sulla Salerno-Reggio Calabria, i militari stavano scortando un detenuto L'agguato ieri sera sulla Salerno-Reggio Calabria, i militari stavano scortando un detenuto I killer delle cosche uccidono 2 carabinieri La loro auto è stata seguita e affiancata dopo un tornante I sicari hanno esploso molti colpi di pistola e di mitra REGGIO CALABRIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due carabinieri sono stati uccisi ieri sera sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria in un agguato di chiaro stampo mafioso. E' forse il segnale inquietante e preoccupante che conferma la pericolosità delle organizzazioni criminali in questo inizio dell'anno, con minacce di morte a numerosi magistrati e che porterà oggi a Reggio il capo della polizia Parisi e il procuratore nazionale antimafia Siclari per un summit del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. E l'agguato di ieri sera ha quasi tutto il sapore di una sprezzante sfida allo Stato e quasi un ammonimento a quanti sono da tempo impegnati sul fronte antimafia. Chi non tralascia nulla per conquistare posizioni di prestigio ed acquisire potere all'interno delle cosche, che appaiono ben lontane dall'essere sgominate nonostante alcuni colpi messi a segno in questi ultimi tempi dalle forze dell'ordine e della magistratura, torna a ringhiare, come dimostrerebbero anche i numerosi omicidi in questo primo scorcio del 1994. «E' stato un autentico massacro» ha dichiarato quasi in lacrime il colonnello Cetola, comandante provinciale dell'Arma, davanti ai corpi dei due suoi carabinieri crivellati da colpi di pistola (e forse anche da una mitraglietta) stesi sull'auto blu di servizio. Confusa ancora la dinamica e la ricostruzione dell'accaduto, che si è verificato al chilometro 422 dell'autostrada sulla corsia Sud lungo un viadotto a circa 500 metri dall'uscita di Scilla poco prima delle 22. Si conoscono i nomi delle vittime: si tratta di Antonio Fava, 36 anni, nativo di Taurianova in provincia di Reggio sposato con due figli e Vincenzo Garofalo, 34 anni, anch'egli sposato con due figli, 31 anni, nativo di Scicli (Palermo), entrambi in servizio presso il nucleo operativo della compagnia di Palmi. E' quasi certo che i due carabinieri dovessero compiere dopo le 22 un'operazione (pare un servizio di scorta alla traduzione di un detenuto), come dimostrerebbero anche l'ora e il luogo (abitualmente i carabi nieri non fanno servizio di perlustrazione in autostrada) e soprattutto il fatto che erano già oltre il confine territoriale di loro competenza. Può anche darsi però che avessero sco petto qualcosa di poco chiaro e avessero pertanto deciso di seguire un'auto sospetta. Appare comunque molto più probabile la prima ipotesi e probabilmente da Palmi i due militari sono stati seguiti lun £0 i tornanti dell'autostrada che si snodano tra gallerie e viadotti. Quando però è com parso il primo rettilineo l'auto dei militari, un'Alfa 75, è stata affiancata da un'altra autovet tura dalla quale sono partiti i primi colpi che hanno raggiunto i due carabinieri. I killer, secondo la ricostruzione effettuata dagli stessi colleghi delle vittime, una volta feriti i militari sono scesi e quindi hanno continuato a sparare fino ad uccidere il Fava e il Garofalo. Uno degli inquirenti che era sul posto ha detto: «Sono stati giustiziati». Non vi sarebbero stati testimoni. L'allarme è stato dato dalla stessa centrale operativa del comando di Palmi dopo che il militare di servizio si era insospettito perché riusciva a captare i rumori di fondo provenienti dalla radio dell'auto (passaggio di mezzi in transito veloce e suoni di clacson) mentre i colleghi non rispondevano. Dalla centrale è stata avvisata la polizia stradale di Palmi e una pattuglia percorrendo lentamente il tratto autostradale subito dopo le 22 ha scorto l'auto dei carabinieri con i due corpi crivellati. Sul luogo dell'agguato tra gli altri si è recato anche il prefetto della città dottor Caselli: «Sono sconvolto - ha detto - e non ci sono parole per questo avvenimento». Naturalmente la corsia Sud del tratto autostradale tra Bagnara e Villa San Giovanni è rimasto bloccato per numerose ore. Enzo Laganà Oggi un vertice con Parisi sull'emergenza criminalità wm lERf Un posto di blocco istituito dopo il sanguinoso attentato in Calabria
Persone citate: Antonio Fava, Bagnara, Caselli, Cetola, Garofalo, Parisi, Siclari, Vincenzo Garofalo
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