Quel futurista di Fillia di Angelo Mistrangelo

Scelta di opere dell'artista torinese alla «Narciso» Scelta di opere dell'artista torinese alla «Narciso» Quel futurista di Fillia Dipinti, disegni essenziali e progetti di mobili degli Anni 20 e 30 All'«Arte Club» esposti lavori grafici presentati al Premio Borzino Animatore del gruppo futurista torinese, Fillia (Luigi Colombo, 1904-36) è ricordato dalla Galleria «Narciso» (piazza Carlo Felice 18, sino a febbraio) con una scelta di opere che documentano il suo impegno creativo. Raccolte di liriche, romanzi, lavori teatrali, rappresentano i momenti di una continua ricerca che - scrive Marzio Pinottini - esprime «il movimento e i nuovi ritmi spaziali», mentre - ha sottolineato l'artista - «intendiamo l'arte come una funzione spirituale». E in questo ambito, l'attuale esposizione concorre a rinnovare l'incontro con i suoi nitidi ed essenziali disegni, con alcuni mobili progettati per un negozio di fotografo, con grandi quadri come «Divinità della vita aerea» del 1933-34. L'itinerario espressivo di Fillia appare contraddistinto dalla lirica rispondenza figurale di «Donna seduta» del 1927 e dall'«Autoritratto» del 1925-26, da «Intensità plastiche» e dall'((Apparizione dell'aeropaesaggio». All'«Arte Club» (via della Rocca 39, sino al 20 gennaio) è aperta la mostra delle opere presentate alla seconda edizione del Premio Piero Borzino per la grafica. Riservato ai migliori diplomati del Corso di Tecniche dell'Incisione dell'Accademia Albertina, questo concorso è stato vinto con una composizione a più lastre da Mario Fiore. Accanto al suo la- voro, si possono vedere le incisioni di Antonella Boschetto, i paesaggi dal raccolto naturalismo di Laura Lussiana, allieva di Vincenzo Gatti, le intense immagini sarde di Diana Usai e i fogli «astratto-segnici» di Marco De Luca. La Galleria «Arx» (piazza Savoia 4, sino al 20 gennaio) pro¬ pone una personale di Giustino Caposciutti. Il suo discorso si snoda con rigore geometrico, con un preciso rapporto fra la trama della tela e il telaio, fra la struttura del dipinto e lo spazio in cui è inserito. Angelo Mistrangelo « Autori tratto, alberi e case», olio eseguito da Fillia nel 1925