Accordo per l'Olivetti «Lo fine di un incubo»

I nuovi tagli riguardavano 800 dipendenti del Canavese I nuovi tagli riguardavano 800 dipendenti del Canavese Accordo per l'Olivetti «Lo fine di un incubo» E' tornato l'ottimismo a Ivrea, dopo l'esito positivo della vertenza Olivetti. L'azienda sembra aver riguadagnato i punti persi nel cuore degli eporediesi a dicembre, quando aveva annunciato duemila esuberi, 770 dei quali in Canavese. Soddisfatto il sindaco Alberto Stratta: «Nella trattativa, l'attenzione per i problemi sociali ha prevalso sugli interessi economici. Per la città è una vera e propria boccata d'ossigeno, che porta nuove energie in un momento di crisi». L'Olivetti si riprende quindi il ruolo di azienda che riesce a staccarsi dalle strategie puramente industriali e non dimentica l'importanza dei valori umani. Lo sottolinea il presidente dell'Associazione Commercianti, Aldo Cossavella: «Dobbiamo dare atto che le imprese non sono tutte uguali. La tradizione avviata anni fa da Adriano Olivetti si fa ancora sentire e questo è un dato positivo anche per il commercio, strettamente legato alla situazione generale». Sollievo anche all'Associazione Industriali: «Se il buongiorno si vede dal mattino, è legittimo essere ottimisti per il 1994», commenta il direttore Valerio Cavagnetto. E aggiunge: «In Canavese ci sono molti segnali di impegno e di buona volontà, da parte degli enti pubblici e privati: basti pensare al parco per le biotecnologie, al distretto industriale, al con¬ sorzio per le piccole imprese. Continuando su questa strada, prima o poi i risultati arriveranno». Scongiurato il pericolo imminente della cassa integrazione a zero ore restano però alcune perplessità in previsione dei tempi più lontani. La gente ha ritrovato il sorriso ma non dimentica che i problemi di oggi si sono già vissuti in passato e potrebbero ripresentarsi in futuro. Franco Vecchini, edicolante: «Adesso speriamo che si inverta la tendenza negativa. Ivrea ha bisogno di ritrovare serenità». Al bar Sport, nella centralissima via Palestra, l'aperitivo serale si accompagna ad una buona dose di scetticismo. Parla per tutti il titolare, Gianni Ramanzin: «E' presto per dar giudizi. Certo è che l'ac- cordo di questi giorni sarà solo un palliativo, se l'azienda non presenta anche una valida strategia di mercato e dei programmi che possano dare garanzie a lungo termine. La penalizzazione che attraversa l'Olivetti deve cessare, altrimenti fra un anno ci ritroveremo a parlare degli stessi problemi». Una cautela condivisa anche dallo stesso sindaco, per il quale non è il momento di adagiarsi. «In Canavese - dice Stratta devono sorgere alternative all'Olivetti. I presupposti ci sono, sia come progetti che come risorse finanziarie: nelle banche di Ivrea sono depositati mille miliardi, non dobbiamo dimenticarlo». Mauro Revello Per il sindaco «l'attenzione ai problemi sociali è prevalsa sugli interessi economici» Ma non mancano le perplessità sul futuro dell'azienda informatica

Persone citate: Adriano Olivetti, Alberto Stratta, Aldo Cossavella, Franco Vecchini, Gianni Ramanzin, Mauro Revello, Stratta, Valerio Cavagnetto

Luoghi citati: Ivrea