Il Real Collegio abdica di Maria Teresa Martinengo

La decisione per la storica scuola a causa del calo demografico e degli alti costi La decisione per la storica scuola a causa del calo demografico e degli alti costi Il Regi Collegio abdica Carlo Alberto, stop alle iscrizioni «Real Collegio Carlo Alberto» di Moncalieri, un lungo capitolo di storia, un mondo a parte, ammirato, ambito. Un mondo che oggi rischia di morire per il calo demografico e gli alti costi di gestione. Da alcuni giorni il rettore non accoglie iscrizioni alle prime classi dei vari corsi per il prossimo anno scolastico. «Lo hanno deciso i miei superiori, in vista di una graduale chiusura» dice padre Andrea Bonini. Per oltre 150 anni il «Real Collegio» ha significato un esclusivo modo di essere, frutto di un progetto di educazione globale all'insegna del massimo rigore. La cura fu affidata, fin dalla fondazione voluta da Carlo Alberto nel 1838, ai padri Barnabiti. E proprio dal Capitolo Provinciale dei Barnabiti, pochi giorni fa, è giunta la «sentenza di morte» per l'istituto-museo che oggi accoglie 250 ragazzi, dalle elementari alle superiori. «L'incerta vitalità delle scuole annesse al Real Collegio - ha scritto alle famiglie il superiore provinciale della congregazione, padre Francesco Riboldi - aveva già attirato l'attenzione del Capitolo nel '91. Si ritenne "non impossibile una inversione di tendenza" sia nei confronti del preoccupante calo di alunni, sia nei riguardi dell'allarmante situazione finanziaria». L'inversione di tendenza non c'è stata. Anche se, dicono i genitori (che ieri sera si sono riuniti al gran completo in assemblea), quest'anno le iscrizioni sembravano in ripresa. E a poco è servita la trasformazione dell'ex convitto in pensionato universitario. «Non si riapriranno le iscrizioni - prosegue la lettera - per le classi iniziali. Le attuali classi in funzione saranno accompagnate alla conclusione del rispettivo ciclo di studi». C'è di peggio: «In caso di ulteriore riduzione dell'attuale numero di alunni, si collaborerà con le famiglie a cercare altra scuola cattolica». Sofferta la reazione del rettore, che fino a Natale aveva ripetuto: «Il Carlo Alberto non chiude». «Mi trovo spiazzato sul piano della credibilità. Per questo ha scritto a sua volta - resterò al mio posto fino alla fine dell'anno scolastico ma non oltre. Per gestire nuove situazioni, soprattutto se non condivise, occorrono uomini nuovi». Ieri padre Bonini ha incontrato il vicario dell'arcivescovo per i religiosi, don Paolo Ripa di Meana. Sembra che il cardinale Saldarmi intenda invitare a una nuova riflessione, prima di imboccare la strada definitiva. Non si è fatta attendere, nel frattempo, l'azione delle famiglie e dei 30 insegnanti laici (8 sono religiosi): tutti convinti non solo della qualità dell'offerta educativa, ma anche del fatto che la chiusura della scuola preluda allo smantellamento del «Real Collegio». Una delegazione formata da due genitori, il giudice Sebastiano Sorbello e l'avvocato Marco Ronco, e da un insegnante, prenderà contatto con il sindaco di Moncalieri, i vertici di Regione e Provincia, Belle Arti, associazioni culturali, commercianti, Rotary e Lions. «Desideriamo capire prima di tutto - dice il dottor Sorbello - se la ragione della chiusura è davvero di natura economica o se invece si tratti di una forma di disimpegno dei Barnabiti verso la scuola in generale. E' certo comunque che la struttura del Real Collegio, se utilizzata in modo diverso e più dinamico dell'attuale, potrebbe avere maggiori possibilità di autofinanziarsi». La buona volontà per trovare soluzioni nuove c'è: le famiglie hanno offerto rette maggiorate per consentire una pausa di riflessione. E i docenti hanno stabilito, se si accerterà che il motivo della chiusura è economico, di autoridursi lo stipendio. Maria Teresa Martinengo La foto storica di un gruppo di allievi del Real Collegio e (in alto) il rettore padre Andrea Bonini

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