«Riprendete le trattative» di 1. Bor.

«Riprendete le trattative» «Riprendete le trattative» Ordine del giorno in Sala rossa Sindaco convocato da Ciampi Il sindaco Castellani e il presidente della Regione Brizio hanno chiesto di essere ricevuti urgentemente da Carlo Azeglio Ciampi. Da Roma, ieri sera, è arrivata la conferma: l'incontro si farà entro la settimana, probahilmente giovedì, e vi parteciperanno anche i rappresentanti della Lombardia e della Campania colpite dalla crisi Fiat. La giunta piemontese, che ha convocato per domani un vertice con la Provincia e i Comuni sedi di industrie del settore auto, ha scritto al governo perché solleciti «l'azienda a sospendere le lettere della cassa integrazione». Analoga richiesta è stata fatta dal Consiglio comunale con un ordine del giorno approvato al termine del dibattito sulla questione Fiat. Nel documento si esprime preoccupazione per una gestione unilaterale della crisi; c'è il rischio - si sostiene - di superare la soglia di accettabilità sociale ed è negativo per la stessa azienda «che più di prima ha bisogno di consenso e partecipazione». Il Consiglio comunale invita il governo a predisporre proposte operative di politica industriale e dà mandato al presidente Carpanini di attivare riunioni con il management Fiat e con i dirigenti sindacali. Il confronto ha fatto emergere la preoccupazione per la crisi occupazionale e il declino della città. Diversi gli argomenti specie nell'individuare le cause della situazione determinatasi. La Lega Nord accusa la Fiat, ma anche i politici di non aver saputo contrastare le strategie aziendali, giudicate errate. Per l'on. Novelli le colpe sono del gruppo dirigente della Fiat: «Di fronte a quanto sta accadendo la prima cosa da chiedere è la sostituzione del management. Nel contratto stipulato tra la Fiat e lo Stato, con tanto di delibera Cipe, l'azienda s'impegnava a realizzare gli stabilimenti di Melfi in aggiunta e non in sostituzione degli impianti esistenti. L'iniziativa ha fruttato alla Fiat seimila miliardi di finanziamento straordinario. E lo Stato ha investito altri 20 miliardi per urbanizzare le zone. Chi ha barato?». Un intervento condiviso da Alasia, di Rifondazione, e per «le colpe dirigenziali» dal segretario pds Chiamparino. Le responsabilità sono da distribuire tra chi ha sbagliato scelte e chi le ha avallate, ha detto Elsa Fornero, di Alleanza per Torino: «Ora i soldi pubblici dovranno essere spesi su progetti chiari, e non seguendo i vecchi schemi. La crisi Fiat per Torino rappresenta l'eredità del debito pubblico per lo Stato: entrambe le cose sono servite, hanno avuto ricadute anche positive a suo tempo sulla popolazione, ma ora c'è bisogno di soggetti sani». A nome del gruppo de, che si è astenuto, ha parlato l'indipendente Giovanni Zanetti: «Dobbiamo batterci per l'occupazione. Ma bisogna capire se il taglio dei posti non serva a ridare efficienza all'azienda. Se è così i progetti devono essere mirati a realizzare nuovi posti di lavoro. Ci dicano quali, si uniscano le forze sugli obiettivi. E per chi viene lasciato a casa si ricerchino solidarietà concrete, garanzie salariali ma anche prospettive per il futuro». Non ha partecipato al voto il missino Martinat («Basta privatizzare i soldi pubblici e socializzare le perdite») per protesta contro la giunta: «Ha tenuto ferme le anticipazioni del prg che avrebbero permesso l'apertura di cantieri dove far lavorare gente». Per iniziativa dei consiglieri Palma, Rossi e Rosental, infine, è stato approvato un altro ordine del giorno di condanna nei confronti del governo per aver fissato le elezioni nei giorni della Pasqua ebraica. Chiedono «venga garantito a tutti di concorrere liberamente alla determinazione della politica nazionale senza subire discriminazioni». [1. bor.]

Luoghi citati: Campania, Lombardia, Melfi, Roma, Torino