Lottizzati anche i trapianti? di Angelo Conti

Lottizzati anche i trapianti? Il ruolo delle Regioni rischia di venir meno in base a un recente decreto legge Lottizzati anche i trapianti? Domani un incontro con il ministro Garavaglia I trapianti in Piemonte sono una realtà. Superati i momenti difficili per la carenza di donazioni, ora il lavoro di sensibilizzazione compiuto dalla Regione sta dando fratti importanti. Nei primi 15 giorni del '94 alle Molinette sono stati fatti 4 trapianti di fegato, 3 di cuore, 8 di reni ed uno di polmone. Nessun ospedale italiano ha fatto meglio. Merito anche dell'Airt, l'associazione per il coordinamento dei trapianti in Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana ed Emilia-Romagna, il cui rappresentante è il torinese Sergio Curtoni, professore di immunologia. La preziosa attività dell'Ani potrebbe però interrompersi. In un decreto legge sul tema della farmacovigilanza, approvato dal governo il 4 dicembre scorso e che porta il numero 497, è stato inserito un articolo, il 5, con il quale viene demandato al ministero della Sanità il compito di riordinare la composizione e le funzioni della consulta tecnica permanente. In altre parole i compiti delle Regioni e degli organismi tecnici sarebbero trasferiti ad una sede burocratica accentrata. Dodici membri (su 18) sarebbero nominati dal ministero: «Ciò comporta - ha aggiunto Curtoni - il rischio di una lottizzazione politica. I responsabili della gestione dei trapianti, cioè i tecnici, verrebbero messi in minoranza dai componenti di nomina ministeriale». Il ruolo cardine delle Regioni, che verrebbe a cadere, è però chiaramente sottolineato dalla legge del '75 sui trapianti. La centralizzazione avrebbe, fra le sue probabili conseguenze, anche la creazione di un solo polo di riferimento nazionale per la gestione degli organi, che sarebbe stato individuato nel Nitp di Milano «mentre tutte le più importanti nazioni europee - spiega Curtoni - hanno decentralizzato le loro strutture perché sia¬ no più agili». In Italia oltre al Nitp ed all'Airt esiste anche il Ccst (Centro coordinamento Sud trapianti) che sta ottenendo, a sua volta, discreti risultati. Domani Curtoni ripeterà questi concetti anche al ministro Garavaglia, in un incontro a Roma. Ma prima di pensare rischiosi accentramenti è forse necessario che i politici varino leggi in grado di snellire la procedure degli espianti. I capigruppo del Senato, proprio venerdì, hanno rinviato «sine die» l'esame di un testo legislativo che avrebbe reso obbligatoria l'indicazione sul libretto sanitario dell'assenso o dissenso al prelievo dei propri organi. Un ritardo che, mantenendo invariate le penose richieste di assenso ai famigliari dei donatori, si tradurrà in minor disponibilità di organi con conseguente perdita di tante vite. Angelo Conti

Persone citate: Curtoni, Garavaglia, Garavaglia I, Sergio Curtoni

Luoghi citati: Emilia, Italia, Milano, Piemonte, Roma, Romagna, Toscana, Valle D'aosta