Bearzot: Juve star

Beano!: Juve star Beano!: Juve star Che classe Scireà& C Senza olandesi è dura Enzo Bearzot, ex et dell'Italia campione del Mondo nel 1982 in Spagna. 1) Grandissime, tutte e tre. A questi livelli il modulo diventa secondario. Conta la sostanza. La classe. Lo stile. L'Inter era un reparto di specialisti. Un meccanismo perfetto, spietato: sulla sinistra si appostava Corso e non appena Mariolino si accentrava, ecco sganciarsi Facchetti. La difesa della Juve si avvicinava di più al mio modello fondato sugli eclettici: hai voglia di etichettare come antichi giocatori del calibro di Cabrini e Scirea. Antonio era una ex ala, Gaetano un ex centrocampista. Il Milan ne è la degna continuazione. Gente moderna, duttile, cresciuta a zona e fuorigioco ma aperta a tutto. 2) Non mi meraviglio che il Milan segni così poco. D'accordo, non ci sono più gli olandesi. Però attenzione: oggi tutti tendono a coprirsi. Quattro centrocampisti davanti a quattro di¬ fensori. Un attaccante, due al massimo. Anche il Milan si è adeguato. La mia nazionale giocava con due punte, una mezza punta e un tornante. E la mia difesa, di conseguenza, risultava più esposta di quanto non capiti a quella dell'ultimo Milan. Ma Desailly perché l'hanno preso? Per aumentare il filtro: non certo per favorire Papin. Capello mi piace. Studia gli avversari, ha capito che nel calcio non s'inventa nulla. A proposito del 5-3-2, oggi così in voga. Pensi che lo applicai, per la prima volta, nella finale con la Germania: un libero, Scirea; due marcatori, Bergomi e Collovati su Rummenigge e Fischer; due esterni, Gentile e Cabrini. Dodici anni fa. Da allora, mi sono segnato i nomi di almeno dieci inventori... Enzo Bearzot: «Cabrini-Scirea gente di classe Baresi l'erede»

Luoghi citati: Germania, Italia, Spagna