Goveani; «Le accuse? Sono tutte calunnie» di Alberto Gaino

Goveani; «Le accuse? Sono tutte calunnie» I GUAI DEL TORO Il presidente granata interrogato per oltre due ore sul patto segreto stipulato con Borsano Goveani; «Le accuse? Sono tutte calunnie» Serrato confrónto con igiudici. Sentito anche sui soldi in nero TORINO. Nel giorno in cui il tribunale di Acqui si dichiara «incompetente» sul fallimento della vecchia Gima e della Miller & Benson di Borsano, Roberto Goveani torna in Procura come indagato di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta. Le diciassette sono scoccate da un minuto quando, ieri pomeriggio, il presidente del Torino varca il portone del palazzotto di via Tasso, sorridente e apparentemente disinvolto. Ne uscirà due ore e un quarto dopo, sfoggiando lo stesso aplomb. Ma avrà convinto i tre magistrati che conducono l'inchiesta sui guai del Torino Calcio? «Sulla scrittura privata con Borsano abbiamo fornito le necessarie spiegazioni», dichiara il suo legale, l'avvocato Giovanni Lageard. Poche ore prima, nella sede del club granata, Goveani aveva già incontrato i cronisti alla fine del consiglio d'amministrazione del club, annunciando che in Procura avrebbe chiarito ogni dubbio sugli accordi segreti con il suo predecessore. E' un fatto che la scrittura privata ha stabilito in 25 miliardi il prezzo reale delle 176 mila azioni passate di mano dall'uno all'altro, attraverso la fittizia cessione intermedia all'Alfa Sport. Il Notaio avrà sostenuto la sua buona fede nell'operazione, ma i magistrati, al termine dell'interrogatorio, hanno ricordato che la curatela fallimentare dell'ex Gima (la capofila del gruppo finanziario di Borsano divenuta nel 1992 Partecipazioni Generali) avrebbe potuto rivalersi solo sui 12 miliardi previsti dall'accordo ufficiale. «Da qui l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta con Borsano». I due duellanti si sono scambiati, a distanza, accuse roventi. Anche ieri Goveani ha scaricato la sua bordata su Borsano: «Sono proprio stufo di vedermi tirare addosso tutto questo letame da qualcuno che tenta, in questo modo, di nascondere le sue malefatte». L'onorevole Borsano avrebbe sparato gli ultimi suoi colpi contro il Notaio parlando ai pm Sandrelli, Prunas e Avenati Bassi del nero ricavato dal suo successore con le cessioni di Scifo al Monaco e di Marchegiani alla Lazio: 2 milioni e 800 mila dollari per il regista e 2 miliardi di lire per il portiere. «Calunnie», ha replicato ieri sera Goveani. «Se vengo a sapere chi racconta queste storie lo querelo», ha aggiunto scivolando nel vano di un angusto ascensore. Pochi istanti prima il Notaio aveva precisato: «Il 28 gennaio abbiamo convocato una doppia assemblea dei soci del Torino per approvare il bilancio. Lo abbiamo chiuso con 9 miliardi di utili che accantoniamo come fondo per i rischi della precedente gestione, di cui abbiamo intenzione di ripianare gli 8 miliardi di passività riducendo il capitale sociale da 20 a 12 miliardi. Il nostro problema è di li quidità, ma non nelle proporzioni di cui si è scritto sui giornali». Goveani ha pagato due rate - 3 miliardi - del contratto ufficiale. Borsano ha rivelato di aver avuto, nel luglio scorso, anche un miliardo dei 13 pattuiti in nero. Per i magistrati il particolare sarebbe una novità. Resta il fatto, ed è il secondo grande interrogativo per la Procura (dopo quello sulla buona fede di Goveani), che, senza una parziale cessione in nero di alcuni importanti calciatori, Goveani avrebbe avuto serie difficoltà a far fronte agli impegni con il deputato socialista. Diversamente, dove avrebbe potuto trovare tanti quattrini? Nel frattempo è affiorata la vicenda «I.Co.Gest», la società alla quale è stata affidata la gestione della vendita dei biglietti dei match granata al «Delle Alpi». La società risulta costituita dalla Publigest, la concessionaria della pubblicità allo stadio, e da Fulvio Alessio, una persona che il Notaio ieri ha definito di sua «stretta fiducia. Il Toro ha così risparmiato 220 milioni». Fine della puntata Goveani. Imminenti si annunciano quelle riservate ai dirigenti dei club che acquistarono alcuni calciatori granata in nero, che verranno sentiti come indagati per «false comunicazioni sociali». Alberto Gaino Il presidente del Torino Roberto Goveani fotografato ieri al suo arrivo alla Procura della Repubblica dove è stato interrogato dai magistrati [reporters]

Luoghi citati: Acqui, Lazio, Monaco, Torino